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“Grecia, il più grande successo dell’euro”, il documentario sul flop della moneta Ue

L'idea nasce da un gruppo che si è formato sul blog dell'economista Alberto Bagnai, sostenendo la tesi che l'esperimento ellenico è in qualche misura riuscito. Ma al contrario

Un documentario, a metà strada tra l’euroscetticismo e il crowdfounding, nato da un gruppo che si è formato sul blog dell’economista Alberto Bagnai. Il prossimo 7 febbraio partirà il viaggio di cinque persone dall’Italia in Grecia per auto-raccontare la crisi sulla scorta del Titolo “la Grecia, il più grande successo dell’euro”. Sostenendo la tesi che l’esperimento ellenico, che impone misure di sola austerità non risolutive e antidemocratiche, è in qualche misura riuscito. Ma al contrario.

Il progetto, completamente autofinanziato attraverso il servizio offerto da Kapipal (piattaforma di crowdfounding per finanziare progetti tramite la raccolta di denaro online), intende mostrare quello che il senatore Mario Monti ha definito come “Il grande successo dell’euro”. Immagini, testimonianze, racconti e percezioni sul campo per dare fiato al Paese che per primo ha subito la dittatura della Troika, che si è visto imporre tagli lacrime e sangue con l’annuncio di un obiettivo che in molti sostengono non sarà mai raggiunto. Il gruppo di promotori si è “conosciuto” in rete grazie a un post sul blog di Bagnai (professore di politica economica presso l’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara e autore del pamphlet “Il tramonto dell’euro”), che a sua volta li ha messi in contatto con l’antropologo greco Panaghiotis Grigoriou, che dalla Francia cura il blog Greek Crisis e che il prossimo 16 aprile sarà a Roma proprio per incontrare pubblicamente il gruppo e per partecipare ad un simposio sull’eurocrisi.

Da quel momento coloro che si limitavano a commentare fatti e notizie, sulla scorta dell’eurocrisi e dei rimedi individuati dalla Troika, hanno immaginato di fare un passo avanti trasformandosi in cronisti. Non solo blogger o studenti, ma pian piano il gruppo si è andando espandendo coinvolgendo cittadini di svariate fasce sociali, da docenti universitari a pensionati e casalinghe, c’è anche un commerciante di San Gimignano e un operatore televisivo di un’emittente genovese, con il comun denominatore di una forte preoccupazione per la crisi che li ha condotti a riconoscersi nella spiegazione adottata proprio da Bagnai: questo euro non funziona. E dopo le prime iniziative sul territorio, come l’evento dello scorso anno a Pescara nato in rete per presentare il blog di Bagnai, ecco l’idea del documentario in Grecia, al fin di realizzare un video che liberi le coscienze degli italiani ingabbiati “in 30 anni di disinformazione”, con Simone Curini a fare da capogruppo.

Tre i momenti del documentario, incentrato sul racconto del “Sogno europeo”, in seguito l’evoluzione della crisi con la svalutazione interna e infine la realtà greca con i tagli alla spesa pubblica e con l’effettivo smantellamento dello stato sociale. Senza dimenticare i tratti comuni tra Grecia e Italia che, seppur con le dovute proporzioni, esistono, come più volte sottolineato in riferimento al carrello della spesa, al movimento dei Forconi o al taglio di spese mediche e acquisti di auto e generi non di prima necessità.

“Nella mia produzione scientifica – riflette il prof. Bagnai raggiunto al telefono in Francia – ho scritto due anni fa un articolo per una rivista inglese per chiarire come ci fossero molti tratti comuni nelle traiettorie che i Paesi europei stanno seguendo, in particolare quello che era sfuggito a molti: ovvero che anche la Francia si trova sulla medesima traiettoria. Infatti la grande sorpresa di Hollande che diventa liberista o che cade nel gradimento dei propri elettori, era stata ampiamente prevista sul mio blog”. E mette l’accento sul fatto che “l’euro va bene solo per chi se lo può permettere, come per altri versi il cosmopolitismo o le barche a vela”, in Europa “solo la Germania, tutti gli altri vanno in deficit e prima o poi salteranno per aria”.

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