Emilia Romagna

Electrolux, scioperi nello stabilimento di Forlì: portinerie e cancelli bloccati

L'azienda, attualmente in trattativa con il governo dopo aver minacciato di lasciare il Paese, deve affrontare anche la crisi aperta dagli operai in Emilia Romagna. L'accusa: "Nonostante i profitti, la multinazionale ricatta i lavoratori"

Lo stabilimento Electrolux di Forlì è da questa mattina “paralizzato” dagli scioperi articolati che, indetti dalla Rsu di fabbrica, vedono i lavoratori fermarsi con scioperi a scacchiera di venti minuti presidiando a oltranza la portineria e i cancelli. E’ quanto fanno sapere, in una nota congiunta, la Fim-Cils, la Fiom-Cgil e Uilm-Uil di Modena. Mentre Già martedì 28 gennaio i lavoratori avevano scioperato per 1 ora e 45 minuti alla fine di tutti i turni. “Electrolux è una multinazionale che continua a produrre utili e profitti e, nonostante questo, ricatta i lavoratori, il sindacato e le comunità locali – scrivono Fiom, Fim e Uilm – minacciando licenziamenti e chiusure se i lavoratori non accetteranno di lavorare a 800 euro al mese”. Ma a Forlì “i margini di profitto sui prodotti – proseguono i sindacati – sono importanti e allora con gli scioperi di oggi i lavoratori stanno dimostrando che i ricatti dell’azienda producono un danno immediato anche all’impresa”.

Ma non c’è solo la questione del salario. A Forlì a giugno 2010 è stata attuata una riorganizzazione della fabbrica che ha portato la velocità sulle catene di montaggio dai 60 forni prodotti all’ora a 74 forni all’ora; oggi, però, ricordano le parti sociali “l’azienda richiede di alzare tale velocità a 85 pezzi all’ora e questo significa massacrare le persone in linea di montaggio”. Non solo. Le assemblee di ieri hanno anche confermato che i lavoratori di Forlì sono contrari alle 6 ore per tutti senza la copertura degli ammortizzatori sociali. I lavoratori chiedono quindi che “venga convocato al più presto un incontro presso la presidenza del Consiglio dei ministri“.