Diritti

Disabilità, il prezzo delle discriminazioni

Anche se con un po’ di ritardo auguro Buon Anno a tutti. Sono assente da un po’. Alle prese con una serie di nuove scoperte in ambito scolastico. Mi sento ripetere sempre le solite cose: “hai ragione ma tanto è così, non puoi fare nulla di diverso”.

Dovrei consolarmi leggendo che a Reggio Calabria l’ Amministrazione comunica di non poter accogliere bambini disabili all’asilo nido. O forse è meglio approfondire la storia della gita a Parigi del liceo artistico di Cittadella. In questo caso l’alunna con disabilità diventa il caso. Le facciamo il favore di portarcela dietro, o brutalmente le comunichiamo che lei deve rimanere a casa perché il suo viaggio costerebbe troppo ?

Realtà che conosco sulla pelle. Tempo fa parlai dei costi dei viaggi per persone con disabilità. E’ una realtà arretrata e discriminatrice. Negli ultimi anni sono nate diverse iniziative che favoriscono il turismo accessibile ma si rivolgono a singoli spezzoni della vacanza. Hotel, villaggi, pensioni…ma il trasporto ? E’ sufficiente un click per selezionare la vacanza in promozione. Me se ho la sedia a rotelle il click è un clack con il quale posso anche chiudere la pagina dei sogni.

Devo contattare mezzo mondo, organizzare, spiegare e certificare le necessità. La sedia va nella stiva e se mia figlia seduta non può rimaner ? Come si fa in aereo? Forse il treno.

Nessuno ha pensato che un viaggiatore in sedia a rotelle non può rimanere 10 ore incatenato nel vagone del treno. Non solo. Se la necessità è cambiare treno, chi ci fornisce certezza sulla accessibilità?

Banalmente questo vale anche per il trasporto urbano. A mio parere questo è l’aberrante risultato di quei presunti servizi-disservizi che vogliono costruire un mondo parallelo per i disabili. Finché non sarà obbligatorio prevedere il trasporto per tutti sul trasporto pubblico, si creeranno situazioni di vere discriminazioni.

L’asilo nido? Perché non ridurre il numero delle iscrizioni, abbassando il numero del rapporto educatrice/bambino, così da inserire anche il bambino disabile? E al liceo invece, non si potrebbe attingere ai fondi per l’handicap e intraprendere nel concreto delle misure adeguate che assicurino l’accoglienza a tutti gli studenti?

Sento già le risposte degli addetti : “è inutile, funziona così…”. Non ci credo e non ci crederò mai. Con pazienza, tantissima tolleranza verso i non disabili, e toni pacati pian piano tutto questo diventerà un pezzo di storia superata.

Un quesito: nel nuovo ISEE dove dovremo inserire una finta ricchezza legata alla disabilità per poi dedurla attraverso strane franchigie, sarà prevista la detrazione per le spese scaturite dalla discriminazione delle Pubbliche Amministrazioni (scuola inclusa) ?