Politica

Pd, Renzi a Grillo: “Rinuncio a rimborsi se appoggi riforme. Beppe, firma qua”

All'assemblea nazionale, il neosegretario lancia un appello al leader M5S: "Impegnati con noi per riformare il Senato, abolire le Province e cambiare la legge elettorale. Se non ci stai, sei un buffone e un chiacchierone". La risposta: "Caccia la grana, Renzie". Alla maggioranza propone un patto alla tedesca: semplificare le norme sul lavoro, modificare la Bossi-Fini e affrontare il tema delle unioni civili. Gianni Cuperlo nominato presidente

Beppe, firma qua“. E’ l’appello che Matteo Renzi lancia a Grillo nel giorno del suo battesimo davanti al popolo del Pd. All’assemblea nazionale del partito che ne ufficializza l’elezione a segretario, il sindaco di Firenze si rivolge direttamente al leader del Movimento 5 Stelle. “Caro Grillo, hai 160 parlamentari decisivi per fare le riforme – sono le parole di Renzi -. Io sono disponibile a rinunciare ai 40 milioni di rimborsi del prossimo anno se tu ti impegni per superare il Senato, abolire le Province e sulla legge elettorale“. Poi, la provocazione: “Ci stai a giocare in modo pulito e trasparente, senza accordi, senza patti? Se sei disponibile, il Pd è davanti a te e non dietro. Se ci stai, si fa. Se non ci stai, sei per l’ennesima volta un chiacchierone e l’espressione buffone vale per te”.

Chiamato direttamente in causa, Beppe Grillo risponde dalle colonne del suo blog, punto per punto. Sulla disponibilità di Renzi a rinunciare ai rimborsi elettorali, il comico genovese ricorda che quelle cifre vanno restituite “agli italiani, non a Grillo”. E incalza: “Caccia la grana, Renzie, e cacciala tutta, non solo la seconda rata, anche la prima, quella di luglio”. Per cancellare alle Province, il leader Cinque Stelle dà la sua disponibilià: “Nel programma del M5S è prevista la loro abolizione. Chiunque presenterà una legge che la prevede sarà votato“. Ma Renzi trova le porte sbarrate su riforma del Senato e legge elettorale. “Questo Parlamento di nominati dal Porcellum non ha la legittimità costituzionale, ma soprattutto morale, per fare una nuova legge elettorale”, sentenzia Grillo. “Si sciolga il Parlamento e si ritorni al voto con il Mattarellum. Sarà il prossimo Parlamento a fare la nuova legge elettorale”. In precedenza, anche i gruppi parlamentari del Movimento avevano commentato con sarcasmo le parole del segretario Pd: “Renzi è tutto chiacchiere e marketing. I 40 milioni di euro dei rimborsi elettorali deve restituirli agli italiani, non a noi. Fa finta di non capire e propone accordicchi da Prima repubblica, camuffati da slogan. E’ ridicolo su questo tema proporre un do ut des”.

Ma dal palco della vecchia Fiera di Milano, Matteo Renzi non parla solo a Grillo, ma anche e soprattutto al governo di Enrico Letta, che lo ascolta dalla platea. “Bisogna partire da un accordo alla tedesca, voce per voce, punto per punto e con i tempi stabiliti per i prossimi 12-15 mesi”, sottolinea il sindaco di Firenze. “Dobbiamo collaborare con le forze di coalizione per un agenda puntuale e con tutte le forze politiche per le riforme istituzionali e costituzionali”. E passa a elencare i punti di questa agenda, che il Pd “deve imporre al governo”: nel patto di coalizione, Renzi inserisce un provvedimento per semplificare le regole sul lavoro (da presentare nel giro di un mese), la modifica della legge Bossi-Fini e l’introduzione dello ius soli e, infine, il tema delle unioni civili.

Un messaggio al governo, dunque, che si può riassumere così: siamo leali, ma si facciano le riforme. Il sindaco di Firenze ribadisce infatti la fedeltà all’esecutivo e tende la mano a Enrico Letta, che fino a pochi minuti prima sedeva al suo fianco in platea. Con il Presidente del Consiglio, il neosegretario Pd afferma di avere “relazione corrette“: “Io sono abituato a dire in faccia le cose, penso che per uccidere i retroscenisti, politicamente parlando, dobbiamo utilizzare lo stesso linguagigo fuori e dentro, il linguaggio della franchezza”. Ma al governo, allo stesso tempo, non risparmia critiche, soprattutto sulla web tax appena approvata: “Dalla nuvola digitale siamo passati alla nuvola nera di Fantozzi. Abbiamo infilato un problema peggio dell’altro, sarebbe bello se si riuscisse a mofidicare le regole del gioco: l’Agcom chiude un sito senza passare da un giudice ma anche il fatto che la web tax va posta nel luogo centrale, l’Europa, e non con una violazione dei trattati europei o diamo l’impressione di un Paese che rifiuta l’innovazione”.

E nonostante le punzecchiature, il premier Letta dimostra di apprezzare le parole del nuovo segretario. “Sono soddisfatto per il discorso di Renzi. E’ la dimostrazione che il Pd può ergersi a motore del nuovo inizio del governo”, ha commentato uscendo dalla vecchia Fiera di Milano. “Bene la sfida a Grillo, bene la spinta a fare presto sulle riforme come richiesto dal presidente Napolitano, benissimo l’impegno sul semestre Ue. Uniti siamo imbattibili“. Un concetto, quello della collaborazione tra Pd e governo, su cui aveva insistito anche nel discorso con cui aveva aperto l’assemblea nazionale: “Sono convinto che l’Italia ce la farà se il Pd ce la farà. E soprattutto, uniti non ci batte nessuno”. Le parole di Renzi soddisfano quindi il premier, ma anche, per ragioni opposte il vicepremier. “Non potevamo chiedere un discorso più vantaggioso di quello che ha fatto Renzi, vantaggiosissimo”, dice il ministro dell’Interno Angelino Alfano a ‘In ½ ‘ su Rai3. “Noi che avevamo qualche timore finora, oggi abbiamo preso atto che c’è un nuovo segretario di sinistra della sinistra italiana”.

Ma è anche la giornata del nuovo presidente del Pd, Gianni Cuperlo. Il principale sfidante alle primarie è stato indicato proprio da Matteo Renzi, un gesto per garantire l’unità del partito dopo la battaglia per la segreteria. “La sua nomina è tutto tranne che un do ut des“, sottolinea il sindaco di Firenze. “Voglio ringraziare Matteo Renzi, non era tenuto a indicarmi, ma lo ha fatto”, precisa Cuperlo. Il deputato triestino, in precedenza, aveva però fissato le condizioni per la sua presidenza. “Se dovessi prendere atto”, aveva avvertito, che la linea politica portata avanti da Renzi “non è compatibile con le idee e il progetto politico portato avanti fin qui in questi anni, non avrei mezzo secondo di esitazione a lasciare questo ruolo”.

CRONACA ORA PER ORA

16.09 – Si conclude l’assemblea nazionale del Pd.

16.08 – Eletti i 120 membri della direzione del Pd. Il premier, gli ex premier, gli exsegretari e i candidati alle primarie sono i membri di diritto che entrano nella direzione del Pd, votata con 6 voti contrari dall’assemblea del Pd. Ecco quindi comparire nell’elenco Romano Prodi, Massimo D’Alema, Enrico Letta, Pier Luigi Bersani, Dario Franceschi, Guglielmo Epifani e Valter Veltroni. Ai 120 membri, dei quali circa 80 renziani, si aggiungono i 20 sindaci indicati dal neoleader ed i membri di diritto. I sindaci che entrano in direzione sono: Catizzone, Scaramelli, Comencini, Pastorino, Pisani, Vantini, Boccali, Balzani, Berruti, Rossi , Mura, Fanelli, Rubinato, De Monte, Bonaldi, Pedinelli, Paron, Rossa, Chittò e Rocca.

15.53 – Francesco Bonifazi nominato nuovo tesoriere del Pd. Francesco Bonifazi, politicamente molto legato a Matteo Renzi, è stato eletto “ad amplissima maggioranza” tesoriere del Pd.

15.52 – Renzi: “Rendiconteremo le spese delle primarie”. “Prendo l’impegno a rendicontare le spese delle primarie e a rendicontare i denari ricavati dai 2 euro ai gazebo. Serve una grandissima attenzione da parte nostra e rendiconteremo i 1,5 milioni ricavati”. Così Matteo Renzi rispondendo ad alcuni interventi in assemblea.

15.19 – Alfano: “Renzi ha detto cose inaccettabili per la coalizione”. “Renzi ha due modi per far cadere il governo: uno è quello trasparente di dire ‘voglio la sedia di Letta’, cosa che non ha fatto; il secondo è quello di iniziare a dire cose inaccettabili per gli altri della coalizione”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano a ‘In ½ ‘ su Rai3, commentando il discorso di Matteo Renzi durante il Congresso del Pd a Milano.

14.52 – Alfano: “Il discorso di Renzi è molto vantaggioso per noi”. “Noi che avevamo qualche timore finora, oggi abbiamo preso atto che c’è un nuovo segretario di sinistra della sinistra italiana”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano a ‘In ½ ‘ su Rai3, parlando del congresso del Pd oggi a Milano, aggiungendo di essere “molto soddisfatto per il discorso pienamente di sinistra fatto da Renzi”.

14.25 – Civati a Renzi: “Non avrei sfidato Grillo”. “Un discorso “renziano” con alcuni nei: “invece che lanciare la sfida da western a Grillo avrei parlato della legge elettorale che propone il Pd e avrei fatto un discorso diverso rispetto all’abolizione totale del finanziamento pubblico”. Così Pippo Civati commenta il discorso del neo segretario del partito Matteo Renzi. Per Civati, uscito sconfitto alle primarie, i temi della legge elettorale e dell’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti rischiano di essere “strappi demagogici”.

14.10 – Bindi: “Renzi si guardi alle spalle”. “Fare le cose che propone Renzi per il governo Letta sarà difficile. Adesso tocca a lui, io non gli farò da freno, ma lui deve guardarsi le spalle e guardare a chi fa parte della sua maggioranza”. Sono le parole di Rosy Bindi, ex presidente dell’assemblea nazionale del Pd, dal Congresso del partito in corso a Milano.

14.10 – Zampa e Ricci nominarti vicepresidenti del Pd. Sono stati nominati vicepresidenti del Partito Democratico la deputata Sandra Zampa, portavoce di Romani Prodi e Matteo Ricci, presidente della provincia di Pesaro e Urbino.

13.25 – Cuperlo: “Grazie a Renzi, non era tenuto a indicarmi come presidente”. “Voglio ringraziare Matteo Renzi, non era tenuto a indicarmi, ma lo ha fatto. Ho pensato se questa mia nomina fosse la soluzione migliore, perché serve coerenza rispetto alla responsabilità del risultato che ho ottenuto”. Così Gianni Cuperlo, neopresidente dell’assemblea nazionale del Pd, invocando unità e rispetto delle idee altrui e ricordando che “l’ultima assemblea che ho presieduto era quella del mio V ginnasio”.

13.22 – Gianni Cuperlo eletto presidente del Pd. A larghissima maggioranza e quasi per acclamazione, Gianni Cuperlo è stato eletto presidente dell’assemblea nazionale del Pd. Dopo la velocissima votazione, Cuperlo ha abbracciato il segretario Matteo Renzi.

13.21 – D’Alema: “Renzi ha fatto un buon discorso”. Matteo Renzi ha fatto “un buon discorso” poco fa all’assemblea nazionale del Pd a Milano. E’ il primo commento a caldo di Massimo D’Alema, seduto in prima fila nella sala dell’assemblea alla Fiera di Milano. “Considerati i dissensi di partenza – aggiunge D’Alema – mi è sembrato un tentativo di indicare una piattaforma di confronto aperta. La mia è una valutazione positiva”, conclude, prima che prenda la parola Gianni Cuperlo.

13.12 – Renzi a Grillo: “Beppe firma qua. Se dici no al Pd, sei tu il buffone e chiacchierone”. “In modo provocatorio Grillo dice: rinuncia ai 40 milioni di rimborsi. Lo dico io ‘Beppe firma qua’: caro Grillo, hai 160 parlamentari decisivi per fare le riforme. Io sono disponibile a rinunciare ai 40 milioni del prossimo anno se tu ti impegni per superare il Senato, abolire le Province e su legge elettorale”. Così Renzi a Grillo. “Ci stai a giocare in modo pulitoe trasparente senza accordi senza patti? Se sei disponibile, il Pd è davanti a te e non dietro. Se ci stai, si fa. Se noi ci stai, sei per l’ennesima volta un chiacchierone e l’espressione buffone vale per te”.

13.02 – Renzi: “Abolire il rimborso per i consiglieri regionali”. “Un consigliere regionale non può prendere più di quanto guadagna un sindaco”, argomenta Renzi. “Bisogna abolire  il rimborso per i consiglieri regionali”.

13.01 – Renzi: “Bisogna eliminare funzione elettiva del Senato”. “Alla prossima legislatura noi non eleggiamo più 315 senatori”, perché “il Senato non deve più avere una funzione elettiva”. Se ne è detto convinto il segretario del Pd, Matteo Renzi, parlando delle riforme istituzionali. Il Senato “si deve trasformare nella camera delle autonomie”. “L’ho chiesto ai senatori e alle senatrici del Pd – ha aggiunto – capisco che non è facile fare al parte del tacchino che chiede che il Natale non sia anticipato, ma trasformare il Senato è uno straordinario passo avanti”.

12.59 – Renzi: “Le riforme dopo la stabilità”. “Noi siamo pronti a fare la nostra parte con le forze di maggioranza da domani mattina ma con Enrico abbiamo deciso di aspettare la legge di stabilità per evitare fibrillazioni”. E’ il timing che Matteo Renzi fissa per l’avvio della discussione sulla legge elettorale e sulle riforme. 

12.56 – Renzi: unioni civili nel patto di coalizione. ”Io sono fra quelli più prudenti” ma “il tema delle unioni civili lo metteremo nel patto di coalizione, che piaccia a Giovanardi o no: noi siamo il Pd’”. Lo ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi all’assemblea di Milano.

12. 51 – Renzi: nel patto di coalizione modifiche alla Bossi-Fini. “Piangere e fare grandi proclami dopo le stragi e poi dimenticarli è inaccettabile. Nel patto di coalizione serve l’impegno a modificare la Bossi-Fini e inserire lo jus soli”. Così Matteo Renzi all’assemblea del Pd.

12.48 – Renzi: “Entro un mese progetto di legge sul lavoro”. “In un mese presentiamo un progetto di legge per semplificare le regole del lavoro, modificare il sistema degli ammortizzatori sociali, affermare il diritto che quando perdi il lavoro il sistema della formazione può darti delle risposte”, ha detto Renzi all’assemblea Pd.

12.47 – Renzi: “Patto alla tedesca per il 2014”. “Bisogna partire da un accordo alla tedesca, voce per voce, punto per punto e con i tempi stabiliti per i prossimi 12-15 mesi”. E’ la proposta avanzata da Matteo Renzi all’assemblea del Pd alla presenza del premier Enrico Letta. “Dobbiamo collaborare con le forze di coalizione per un agenda puntuale e con tutte le forze politiche per le riforme istituzionali e costituzionali”.

12.43 – Renzi: “La web tax è un tema europeo”. “Il tema della ‘web tax’ va posto nei luoghi centrali, in Europa, altrimenti diamo l’idea di un Paese che rifiuta l’innovazione”. Lo ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi dal palco dell’assemblea nazionale a Milano.

12.33 – Renzi: “Pd imponga l’agenda al governo”.“Il nuovo gruppo dirigente del Pd deve imporre una nuova visione al Paese per i prossimi 15 anni e una agenda al governo per il prossimo anno”, ha detto Matteo Renzi all’asssemblea del Pd. “Il Pd è parte integrante del governo e elemento fondamentale della tenuta dei prossimi mesi. Se alle prossime europee si va con risultati balbettanti la responsabilità non ce l’ha Grillo e Berlusconi ma cadrà tutta sulla testa del Pd”, ha aggiunto il segretario democratico.

12.28 – Renzi: “Primarie ultimo appello per recuperare fiducia”. Il voto alle primarie è “l’ultimo appello perché l’Italia recuperi fiducia e credibilità nella politica”, perché il punto “non è la pacificazione tra me e Berlusconi ma tra la politica e l’Italia”. Lo ha detto Matteo Renzi all’Assemblea del Pd.

12.18 – Renzi: “Oltre a fascisti ci sono gli sfascisti”. “Oggi l’Italia corre il rischio di non essere più considerato un paese speciale perché oltre che fascisti ci sono sfascisti che puntano alla distruzione generalizzata. Al parlamento va detto non “tutti a casa” ma tutti a lavorare, restate dentro finchè non avete finito”. Così Matteo Renzi nel suo primo intervento da segretario all’assemblea del Pd.

12.16 – Renzi: “La presidenza a Cuperlo non è do ut des”. “La richiesta a Gianni Cuperlo di diventare il presidente del Pd, è tutto tranne che un ‘do ut des’, il partito ha indicato qual’è la direzione, ma insieme si è capaci di riconoscere meglio pregi e difetti uno dell’altro”. Così Matteo Renzi nel suo intervento all’assemblea del Pd.

12.11 – Renzi: “Portare rispetto a chi ha portato qui questa comunità”. “Dobbiamo rispetto a chi questa comunità l’ha portata fino a qua”, ha detto Matteo Renzi. Ringrazio Walter per il cammino partito dal Lingotto, poi Dario, poi Pierluigi. e naturalmente Gugliemo per il lavoro di questi mesi.

12.09 – Matteo Renzi è stato formalmente proclamato segretario all’Assemblea del Pd.

12.00 – Epifani: “Grillo e Berlusconi strumentalizzano la protesta”. “Un conto sono i motivi, le istanze vere, un altro è l’uso della violenza, il pretesto, l’uso politico strumentalizzato di Grillo e Berlusconi”. Così Guglielmo Epifani si scaglia nel suo discorso all’assemblea del Pd contro le tensioni che stanno attraversando il Paese e che sono incentivate anche da parti politiche. Per Epifani il Pd deve seguire la strada “non della delegittimazione istituzionale e democratica ma della politica più sobria e non miope”.

11.48 – Letta: “Uniti non ci batte nessuno”. “Sono convinto che l’Italia ce la farà se il Pd ce la farà. E soprattutto, uniti non ci batte nessuno”, è l’auspicio di Enrico Letta.

11.43 – Letta sui Forconi: “Con Casapound non abbiamo nulla a che fare”. “Il 2014 si chiude con difficoltà e proteste, a chi sta lisciando il pelo a questa protesta, ricordo che i capi di questa protestsa, sono da un’altra parte rispetto a tutti i valori che sono della nostra parte. Con Casa Pound e l’antisemtismo non abbiamo nulla a che fare. Se queste proteste attirano attenzione è perché il malessere c’è, e noi proviamo a interpretarlo. Ma non scambiamo gli eventi”. Così Enrico Letta nel suo intervento all’assemblea nazionale dal Pd a Milano.

11.41 – Letta: “Non ci saranno retroscena tra me e Renzi”. “Matteo, da oggi in poi dobbiamolavorare perché dai giornali si tolgano i retroscena tra noi due: è inutile che li scrivano perché non ci saranno retroscena, tutto avverrà sempre in modo trasparente”. Lo ha detto il premier Enrico Letta rivolgendosi al neosegretario del Pd Matteo Renzi all’assemblea di Milano.

11.34 – Letta difende l’abolizione del finanziamento ai partiti. “Difendo l’abolizione del finanziamento pubblico” con decreto approvato nell’ultimo Cdm. Lo ha sottolineato Enrico Letta nel suo intervento all’Assemblea del Pd. “C’è un periodo di transizione per passare al 2xmille, c’è chi ha ironizzato su questo perchè si cerca di fare in modo che i passi costruttivi vengano raccontanti in modo sbagliato e invece dalla crisi si esce con passi costruttivi”, ha detto il premier.

11.30 – Prende la parola il premier Enrico Letta

11.20 – Al via l’assemblea nazionale del Pd. Le note dell’Inno di Mameli hanno dato il via all’assemblea nazionale del Pd al centro congressi della Fiera di Milano. In prima fila, in piedi come tutti gli altri, il segretario uscente e il nuovo segretario, Guglielmo Epifani e Matteo Renzi, accanto al premier Enrico Letta.

10.59 – Epifani: “Svolta generazionale, ma non di valori”. “Matteo Renzi ha avuto un mandato politico fortissimo, è un uomo di un’altra generazione per cui è chiaro che siamo di fronte ad una svolta generazionale, ma non penso ci sia una svolta nei valori”. Così Guglielmo Epifani interviene prima dell’avvio dei lavori dell’assemblea del Partito democratico che si tiene oggi a Milano. Epifani si dice “contento” che ci sia stata una svolta generazionale perchè “questo può imprimere un rinnovamento più accelerato nel Paese”.

10.55 – Cuperlo: “Mi dimetterò se Renzi sarà incompatibile con la nostra tradizione politica”. “Se dovessi prendere atto” una volta eletto presidente del Pd, che la linea politica portata avanti dal nuovo segretario Matteo Renzi “non è compatibile con le idee e il progetto politico portato avanti fin qui in questi anni, non avrei mezzo secondo di esitazione a lasciare questo ruolo”. Lo ha detto Gianni Cuperlo che verrà eletto presidente del Pd nel corso dell’assemblea nazionale del partito riunita oggi a Milano.

10.55 – Letta fa il suo ingresso all’assemblea. Anche Enrico Letta è arrivato all’assemblea nazionale del Pd a Milano. Il premier in maglione blu ha dribblato i giornalisti ed ora i trova nella parte più avanzata della platea e sta delegando con i delegati.

10.50 – Cuperlo ai suoi: “Lascerò la presidenza se mi impedirà di guidare la nostra area”. “Dopo aver riflettuto a lungo ho accettato il ruolo di presidente del Pd ma non esiterò a lasciarlo se sarà un ostacolo a guidare la nostra area”. Così Gianni Cuperlo ha chiarito, riunendo stamattina i suoi prima dell’assemblea del Pd, le sue condizioni per accettare la presidenza del Pd, propostagli da Matteo Renzi. Alla riunione hanno partecipato, a quanto si apprende, big e delegati che hanno sostenuto l’ex Ds al congresso, come l’ex segretario Pier Luigi Bersani e Franco Marini.

10.48 – Renzi arriva alla Fiera di Milano. Matteo Renzi è appena arrivato alla Fiera di Milano per l’assemblea nazionale del Pd che lo proclamerà segretario. Letteralmente inseguito da cronisti e telecamere ha risposto “ciao a tutti” prendendo la scala mobile.

10.43 – Civati. “Da D’Alema attacchi brutali a me e Renzi”.  “D’Alema è stato brutale e ha lanciato attacchi inaccettabili”. Così il candidato alle primarie del Pd, Pippo Civati, ha risposto, a margine dei lavori dell’assemblea dei Democratici che prenderà il via a breve a Milano, a chi gli fa notare l’assenza di Rosy Bindi e di Massimo D’Alema. Civati, proprio in virtù delle precedenti dichiarazioni e della posizione assunta da D’Alema, ritiene, dunque, naturale la sua assenza: “ha detto -sottolinea riferendosi a D’Alema- che io e Renzi siamo un pericolo per il Paese”.

10.41 – Civati: “Tra Renzi e Letta spero non sia gara di tweet”. Tra Enrico Letta e Matteo Renzi “spero non sia una gara a chi fa un tweet più presto”. Così Pippo Civati, a margine dei lavori dell’assemblea del Partito democratico, che prenderà il via a Milano per eleggere Renzi alla segreteria, risponde con una battuta a chi gli domanda circa il rapporto tra il presidente del Consiglio e il neo segretario Pd. “Renzi e Letta -assicura- sono più vicini di quanto non si pensi”.

10.38 – Civati: “Ci asterremo sulla presidenza a Cuperlo”. Sulla presidenza di Gianni Cuperlo “ci asterremo in modo simpatico”: lo ha detto l’ex candidato alla segreteria del Pd, Pippo Civati, arrivando all’assemblea nazionale di Milano. Sulla nomina di Cuperlo “non sono critico – ha aggiunto – ma penso che il presidente debba essere riconosciuto da tutti e non essere uno dei candidati: dopodiché non faremo una guerra su una cosa secondaria”. 

10.37 – Epifani: “Un po’ di competizione Renzi-Letta fa bene”. “Il rapporto fra Renzi e Letta? Un po’ di competizione fa bene, si fa meglio e si fa di più”. Così Guglielmo Epifani in merito al rapporto fra il neo segretario del Pd e il premier. “Le due generazioni all’interno del partito dialogheranno”, aggiunge Epifani, auspicando che la generazione più anziana sia più generosa e che quella più giovane sia più rispettosa di chi li ha preceduti.