Cronaca

Tav, scontri nel centro di Roma. Assaltata sede Pd, cariche della polizia

I manifestanti che protestano contro il meeting hanno cercato di partire in corteo, prima verso la sede del Pd nazionale, poi in direzione del Senato, ma sono sempre stati fermati dagli agenti. Ai tentativi di sfondamento le forze dell'ordine hanno risposto con le manganellate

Un tentato assalto a una delle sezioni storiche del Pd. Preceduto da un blitz davanti la sede nazionale del Partito democratico conclusosi con scontri tra manifestanti e polizia. Poco dopo il voto sulla mozione di sfiducia contro il ministro Annamaria Cancellieri, la rabbia degli aderenti al movimento No Tav, a Roma per protestare contro il vertice Italia Francia, si è rivolta anche contro il Pd. In venti hanno tentato il blitz alla sezione Giubbonari dentro alla quale c’erano sette militanti. Il tutto mentre Enrico Letta, in colloquio con il presidente Francois Hollande, confermava gli “impegni”: “Mi dispiace per gli incidenti, ma l’alta velocità Torino-Lione si fa”.

“Erano bestie mosse da odio”, dice Giulia Urso, segretario della sezione che ha “tentato di parlare con quei ragazzi, capire le loro motivazioni, la loro protesta ma non mi stavano proprio a sentire, per loro ero il Pd e basta e mi odiavano per questo”. “Ci urlavano fascisti, pezzi di m…. – dice ancora il segretario – hanno dato un pugno a un militante che è rimasto ferito, hanno tentato di avventarsi contro le finestre per spaccarle ma hanno tutte le grate e non ci sono riusciti”. Giulia Urso, assieme agli altri sei iscritti alla sezione, ha cercato di contenerli e di non reagire “ma quando ho visto che se la prendevano con i nostri simboli non ci ho visto più”. Ma a quel punto, considerata la situazione che stava degenerando, la polizia ha obbligato i militanti a chiudersi dentro la sezione. Così, i manifestanti incappucciati rimasti fuori se la sono presa con i simboli. Hanno divelto le bacheche dove vengono esposte le pagine dell’Unità e hanno usato le strutture in ferro come spranghe. E poi hanno imbrattato la targa, dove è incisa la falce e il martello, con i simboli No Tav e la A dell’anarchia”. 

Sei uomini delle forze dell’ordine – due carabinieri, un funzionario di polizia e tre agenti – sono rimasti feriti: un poliziotto è stato colpito da un sampietrino, mentre un altro ha detto di essere stato colpito da una fioriera. Anche un ragazzo è stato ferito alla fronte da una manganellata e i manifestanti raccontano di diversi contusi.

Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha telefonato al capo della Polizia, Alessandro Pansa, esprimendo apprezzamento per “la professionalità e lo spirito di servizio” dimostrato dalle forze dell’ordine che hanno assicurato lo svolgimento del vertice italo-francese e delle manifestazioni di dissenso. Alfano ha condannato i “pericolosi atti di violenza, compiuti da persone senza scrupoli e prive di ideali, a danno delle Forze di Polizia”. Infine, il ministro ha rivolto un augurio di pronta guarigione agli agenti che sono rimasti feriti durante gli scontri.

Intanto Franco Maccari, segretario generale del Coisp, il sindacato indipendente di polizia ha proposto di “indagare per violenza sessualeoltraggio a pubblico ufficiale la ventenne Nina De Chiffr, diventata ormai una star per il suo bacio al poliziotto durante una manifestazione No Tav. “Lei stessa ha dichiarato il suo obiettivo di coartare la volontà del nostro collega che non ha avuto la possibilità di sottrarsi all’approccio di chiara natura sessuale – ha spiegato Maccari – L’ulteriore finalità di umiliare il poliziotto non può che costituire un’aggravante. Siamo pronti a costituirci parte civile nell’eventuale processo contro la manifestante”.