Motori 2.0

Motor Show annullato, Cazzola: “Gran dispiacere. Ora a Milano? No comment”

L'ex patron della kermesse dedicata alle quattro ruote non conferma e non smentisce l'intenzione di spostare la manifestazione in Lombardia. “Si era capito da tempo che c’erano difficoltà insuperabili per la prossima edizione, ma credo si sia trattato solo di questioni economiche e non di crisi del settore in generale”

“Oggi preferisco non commentare”. L’ex patron del Motor Show, Alfredo Cazzola, non conferma, ma nemmeno smentisce, il suo ritorno in grande stile nel gestire un nuovo salone dell’auto a Milano nel 2014 proprio nel giorno della Caporetto dell’evento bolognese sui motori. “Sono voci che circolano da settimane”, ha spiegato Cazzola, attuale ad di Intermedia merchant bank, al fattoquotidiano.it, “sono stupito quanto voi che escano proprio quando la Gl Events ha ufficialmente dichiarato l’annullamento dell’edizione 2013 del Motor Show”.

“Si era capito da tempo che c’erano difficoltà insuperabili per la prossima edizione, ma credo si sia trattato solo di questioni economiche e non di crisi del settore in generale”, continua Cazzola, Fiat 500 e Audi Q5 in garage, e ancora una grande passione per quel settore economico/finanziario che in un decennio dal quartiere popolare della Bolognina lo ha reso un manager milionario. “Il mondo dell’auto è molto complesso e potente, e ha un potenziale di crescita ancora straordinario”, spiega, “Certo il settore è crollato in modo sostanziale; gli italiani hanno cessato temporaneamente di consumare l’auto come prodotto, ma sembra sia soltanto uno spostamento dell’intenzione d’acquisto negli anni a venire. E poi con 35 milioni di auto circolanti rimaniamo sempre il paese con il parco d’auto circolante più intenso d’Europa”.

Nel 1981 con la sua Promoter International, Cazzola rilevò il Motor Show dal trio Munari, Agostini, Zodiaco per poi rilanciarlo per 26 anni fino alla cessione del 2007 ai francesi della Gl Events che oggi hanno gettato la spugna: “È il mercato che non vuole il salone”, ha affermato al Corriere della Sera Olivier Ginon, presidente della multinazionale francese, “noi cerchiamo di esprimere tutta l’energia positiva per rilanciarci, sia nel 2014 che nel 2015. Le vendite torneranno a crescere. Vogliamo mantenere una manifestazione in Italia, non importa se a Bologna o a Milano”.

Ed è qui che torna in gioco l’ex patron di Virtus Pallacanestro e Bologna Calcio (“ho un difetto: non vado più a palazzo o allo stadio perché temo di creare imbarazzi”), nonché candidato sindaco della città felsinea nel 2009 per il centrodestra. L’ipotesi di un ‘Motorshow alla Cazzola’ spostato di 200 chilometri all’ombra della Madonnina, proprio alla vigilia dell’Expo 2015, non è più un segreto. “Esiste un progetto Cazzola per rilanciare il salone dell’auto sulla piazza di Milano nel 2014”, spiega al fattoquotidiano.it, il direttore generale dell’Unione Nazionale Rappresentanti Veicoli Esteri, Romano Valente: “Cazzola è stato da noi a presentarlo, ma anche alla Fiat e alla direzione della fiera di Bologna e Milano”. Ora spunta però la concorrenza possibile per il salone milanese con gli ex amici di Gl Events, proprio alla scadenza del quinto anno del vincolo di non concorrenza pattuito per contratto alla cessione nel 2007.

“Mi si perdoni l’immodestia”, prosegue Cazzola, “ma io sono stato il protagonista di questo mercato in Italia e in Europa per almeno 30 anni, potrei scriverne un libro. Ho avuto grandi soddisfazioni da questa attività e ho portato a Bologna 18 milioni di visitatori”. E il margine per ripartire anche se non direttamente confermato pare esserci: “Il mercato è in mano a dodici giganti tra Giappone, Corea, Usa e compagnie cinesi. Tra nuovi motori e differenti carburanti meno inquinanti stiamo toccando da vicino l’evoluzione del settore. Di auto se ne continueranno a vendere per i prossimi secoli ve lo posso assicurare. E poi noi italiani abbiamo servizi pubblici pessimi alla macchina saremo sempre legati”.