Economia & Lobby

Migranti: quanti nel cimitero del Mediterraneo?

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Fonte: http://fortresseurope.blogspot.it

 

Negli ultimi 10 anni sono 6.700 le persone che hanno perso la vita nel Canale di Sicilia. Il conto, che include i dispersi, è tenuto dal sito Fortress Europe di Gabriele del Grande. Si basa sulla raccolta sistematica di segnalazioni dei grandi quotidiani e delle agenzie di stampa. Purtroppo si tratta di una sottostima: di molte imbarcazioni inghiottite dal mare, infatti, non si è mai avuta notizia.

Il governo italiano fa bene a chiedere aiuto all’Europa nell’affrontare il problema dell’immigrazione clandestina. Ma deve anche rivedere le politiche dell’immigrazione che abbiamo adottato per nostra autonoma iniziativa, quelle targate Bossi-Fini. Sono basate sull’ipocrisia che sia possibile trovare un lavoro e regolarizzare gli immigrati quando sono ancora nel paese di origine. Come se avessimo centri dell’impiego che funzionano nell’Africa sub-sahariana, quando non riusciamo a far funzionare neanche quelli di molte regioni italiane.

Questa ipocrisia impone agli immigrati di arrivare illegalmente da noi, con mezzi di fortuna e ricorrendo a scafisti senza scrupoli. Bisognerebbe invece permettere un numero di ingressi realistico, che tenga conto delle esigenze non solo delle imprese ma anche delle famiglie italiane, e permettere alle persone che vogliono lavorare in Italia di arrivare da noi con visti temporanei, finalizzati alla ricerca di un posto di lavoro.

Nota: in allegato, il file excel con tutte le cifre (e i filtri) in dettaglio.

Fonte: lavoce.info

 

Bio dell’autore – Tito Boeri

Ph.D. in Economia alla New York University, per 10 anni è stato senior economist all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, poi consulente del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale, della Commissione Europea e dell’Ufficio Internazionale del Lavoro. Oggi è professore ordinario all’Economia Bocconi, dove è anche prorettore alla Ricerca. E’ Direttore della Fondazione Rodolfo Debenedetti, responsabile scientifico del festival dell’economia di Trento e collabora con La Repubblica. I suoi saggi e articoli possono essere letti su www.igier.uni-bocconi.it.

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