Politica

Grillo vs Letta: “Falsità sul Porcellum” e il premier: “E’ lui che mente”

Il leader del Movimento 5 Stelle, che ha incontrato il dg Gubitosi, ha improvvisato un comizio fuori la sede della Rai per lamentarsi dell'intervento del premier alla trasmissione "Che tempo che fa".Poi l'attacco ai giornalisti: "Zerbini, camerieri, lobbisti". Ma il presidente del Consiglio su Fb replica: "E' l’unico sistema che può consentirgli di avere voce in capitolo, di vincere o di essere comunque l’ago della bilancia". Il deputato Giachetti smentisce il primo ministro: "Letta chiese al Pd di non votare la mozione"

Grillo contro Letta, la Rai e i giornalisti. Il leader del Movimento 5 Stelle ha improvvisato un comizio fuori la sede della tv pubblica per lamentarsi dell’intervento del premier alla trasmissione “Che tempo che fa”“La Rai, e quindi il dg Gubitosi, deve intervenire sul presidente del Consiglio Letta che ieri su Rai3, davanti a 5 milioni di spettatori, ha detto una cosa falsa. Non siamo noi ad aver votato il Porcellum, ma lui”. Sul blog Grillo aveva scritto: “Letta ieri sera dal suo maggiordomo Fabio Fazio ha detto in televisione che è a favore del Mattarellum e che per colpa di Grillo non si è potuto tornare a quella legge. Sappiamo bene, invece, che la verità è l’esatto opposto. Il deputato del Pd (menoelle) Giachetti propose il ritorno al Mattarellum che fu bocciato a pieno titolo da Letta, dalla Finocchiaro e da tutto il Pd (menoelle) che votò contro. Il M5S compatto – spiega ancora Grillo – votò a favore. Ci sono gli atti della Camera che lo testimoniano. Questa è una menzogna che meriterebbe non solo una denuncia per diffamazione ma un intervento da parte di Roberto Fico in qualità di presidente della Vigilanza Rai soprattutto per l’accomodante comportamento di Fazio che non poteva non sapere che quella era una balla colossale e non è minimamente intervenuto smentendo ciò che Letta stava asserendo. Come è possibile vedere da questo pezzo in evidenza Letta fu il primo a votare contro il ritorno al Mattarellum”.  Il premier ha replicato, ma il deputato Pd dà ragione a Grillo. 

Letta replica su Facebook: “Grillo mente, dimostra di volere lui per primo il Porcellum”.  Ma all’ex comico, che ha poi ha incontrato il direttore generale, ha subito risposto Enrico Letta su Facebook.  della Rai a Viale Mazzini. “Grillo ancora una volta mente. Soprattutto dimostra di volere, lui per primo, il Porcellum. Non mi stupisce: è l’unico sistema che può consentirgli di avere voce in capitolo, di vincere o di essere comunque l’ago della bilancia. Ieri a Che Tempo che fa ho ribadito di voler cambiare la legge elettorale, di preferire un ritorno al Mattarellum,ma di essere consapevole che in Parlamento non ci sono i numeri per abolire il Porcellum. Ad oggi, tanto il Pdl quanto il MoVimento 5 Stelle non vogliono quella legge elettorale che, com’è noto, restituirebbe il diritto di scelta ai cittadini. La mozione Giachetti è stata contestata, nel metodo, non nel merito, dal Pd – aggiunge Letta – perché focalizzava l’attenzione (e precipitava il confronto) solo sulla legge elettorale, mentre il dibattito urgente e necessario doveva riguardare l’intera materia delle riforme istituzionali per il cambiamento dell’articolo 138 della Costituzione. Dunque, in prospettiva, non solo il sistema di voto, ma anche, tra l’altro, la riduzione del numero dei parlamentari e il superamento delle storture causate dal bicameralismo paritario. Del resto già il 22 agosto, sul suo blog, scriveva: ‘Con il Porcellum vinciamo noi. Pdl e Pd sanno che con il Porcellum il rischio che il M5S vinca le elezioni e vada al governo è altissimo. Solo qualche ‘anima bella’ pensa di poter correggere ora il Porcellum. E‘ necessario tornare immediatamente alle elezioni. Per la casta, ora, è fondamentale una legge elettorale contro il M5S. Io, a differenza sua voglio una legge elettorale che restituisca agli italiani il potere di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. E deve essere proprio il Parlamento ad approvarla. Naturalmente continuerò a lavorare in questa direzione, come ho sempre fatto, senza certo temere le accuse e le mistificazioni di Grillo”.  

Giachetti: “I fatti parlano chiaro, Letta chiese al Pd di votare contro la mozione”. “Siccome il mio amico Enrico Letta oggi mi chiama direttamente in causa, penso sia doveroso da parte mia uscire dall’amaro riserbo di queste ore e dire poche cose” scrive su Facebook Roberto Giachetti, primo firmatario a inizio legislatura di una mozione per riformare il Porcellum, a proposito della querelle tra Enrico Letta e Beppe Grillo. “I fatti -scrive Giachetti- purtroppo parlano chiaro: quando più di quattro mesi fa 100 deputati di quasi tutti i gruppi misero a disposizione del Parlamento la possibilità di passare dalle parole ai fatti, cioè di cancellare il Porcellum, Letta chiese al Pd di votare contro quella mozione, ponendo sostanzialmente una questione di fiducia; il Pd si sottomise a quella richiesta e quella mozione fu votata solo da Sel, dal Movimento 5 stelle, dal deputato Pdl Martino e dal sottoscritto. Questi sono i fatti. Avrei tanto voluto che i fatti stessero in altro modo. Oggi non saremmo in queste condizioni ed in questa trappola”. “Oggi Enrico, per replicare a Grillo, spiega che il Pd non era contro nel merito ma sul metodo. Mi viene da sorridere: l’accusa sarebbe quella che 4 mesi fa occuparsi di legge di salvaguardia sarebbe stata un’accelerazione impropria visto l’avvio del percorso delle riforme istituzionali”, aggiunge. “Il 28 maggio -sottolinea Giachetti- vi erano le condizioni per farlo e se non lo si è fatto è perché Letta, Franceschini, Finocchiaro e vertici del Pd non hanno voluto. La conseguenza, temo di non sbagliarmi, è che torneremo a votare con questa legge o con una peggiore”.

Grillo: “Fuori dalla Rai la politica e e le lobby, giornalisti zerbini”. Il leader del M5S è stato ricevuto, insieme con il presidente della commissione di Vigilanza Roberto Fico, dopo il presidio organizzato davanti alla sede Rai per portare “la politica e le lobby fuori dalla tv pubblica degli italiani”. In un volantino il cahier de doleance: “La Rai ha 579 dirigenti, uno ogni 18 dipendenti, e 1.373 giornalisti. La Rai spende all’esterno 1,6 miliardi, il 60% dei suoi ricavi, per format e servizi che potrebbe sviluppare al suo interno valorizzando i suoi 10.476 dipendenti. La Rai ha perso nel 2012 245,7 milioni di euro a causa di una gestione che favorisce nomine politiche e appalti agli amici. Il Movimento 5 Stelle chiede che sia reso noto l’elenco dei fornitori della Rai; siano valorizzate le competenze e le professionalità interne; venga immediatamente sciolto il consiglio di amministrazione responsabile della perdita costante di valore della Rai e fatti decadere la presidentessa Tarantola e l’amministratore delegato Gubitosi; sia avviato un dibattito parlamentare per eliminare ogni ingerenza politica, sia predisposto un piano di rilancio in ottica multimediale e con respiro internazionale”.

Grillo prima di entrare si è lamentato dell’informazione e se l’è presa con i giornalisti: “Non abbiamo più tempo di ascoltare questa gente. Non possiamo affrontare la campagna elettorale o parlare di una politica che vuole cambiare il Paese, con un’informazione come questa che è la maggiore responsabile della catastrofe politica, economica e sociale del Paese. Se lo fa lo psiconano con le sue tv a me non interessa nulla. Mi interessa invece la Rai, che noi come cittadini paghiamo con il canone. Quelli della Rai non sono giornalisti, sono impiegati. Come gli autori, che sono tutti politicizzati. Fini e Casini non esistono più politicamente, ma hanno i loro referenti alla Rai”. “Parlo in particolare del direttore del Tg1 Mario Orfeo, che con il suo tg, il più ascoltato dagli italiani, ha un potere informativo enorme. Questi giornalisti non fanno il loro mestiere, fanno gli zerbini, i camerieri o i lobbisti. Ecco perché Casini, il cui partito è scomparso, continua a pontificare in tv. Voglio un incontro con i direttori dei tg. Parlo come cittadino ma anche come esponente di un movimento che ha preso 9 milioni di voti e quindi abbiamo diritto a un riconoscimento da parte dell’informazione. Né meglio né peggio rispetto agli altri”.

Grillo: “Pd e Pdl sono stati soci per 20 anni di un bandito”. “Questa gente non si deve più avvicinare alla legge elettorale e alla Costituzione. Devono andare via perché sono stati soci per 20 anni di un bandito” dice Beppe Grillo lasciando la sede Rai di viale Mazzini. “Il Pdl – dice Grillo dopo l’incontro con Gubitosi – ha governato 10.650 giorni, il Pd 10.200: c’è un differenziale dell’1%. Noi non patteggiamo nulla. Per noi devono decidere gli italiani” prosegue Grillo nel ribadire la chiusura a ogni ipotesi di partecipazione dei 5 stelle al governo e alla maggioranza. “Io non rispondo a queste domande sulla nostra partecipazione al governo, dovete finirla di inserirci in questo stagno, in questo pastone, con cui ci chiedete con chi ci alleiamo. Se andiamo alle elezioni possiamo vincere: ci prendiamo la presidenza europea e cambiamo l’Europa”.

Gubitosi: “Grillo deve smettere di dire che la Rai è corrotta”. ”Non era certo una visita istituzionale, perché gli incontri di questo genere si tengono in Commissione di Vigilanza, dove del resto dovrei andare mercoledì… ma si stavano inzuppando sotto la pioggia…” dice il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi all’Ansa. “Loro sono entrati nel mio studio, dopo che il presidente Fico aveva chiesto di essere ricevuto – racconta ancora Gubitosi – ma in realtà la delegazione era formata da altri venti o trenta parlamentari che mentre li ricevevo sono rimasti in corridoio, al settimo piano di Viale Mazzini”. L’intenzione dichiarata già su Twitter  era di consegnare il volantino intitolato ‘Fuori la politica e le lobby dalla Rai’, nel quale Grillo descriveva quelli che a suo avviso sono i mali della tv pubblica: “Sì infatti, appena entrato Grillo mi ha dato il volantino e l’ho letto e già nel titolo parlava dell’ingerenza dei partiti sulla Rai, io mi sono detto subito d’accordo. Aggiungendo però che anche la sua presenza a Viale Mazzini a mio avviso si poteva considerare tale. A questo punto c’è stato un vivace scambio di idee, perché Grillo ha detto che lui non si ritiene come gli altri partiti e si è risentito dell’identificazione. ‘Forse lei non sarà tale, ma i membri del parlamento che la accompagnano…?’, ho replicato”. L’incontro, racconta ancora Gubitosi, è andato avanti per 45 minuti, (“poi doveva prendere un aereo…“) nei quali “ci siamo confrontati sulla Rai di oggi, ma lui non è molto ottimista ed ha negato la prospettiva di un futuro da guardare con occhi positivi, nonostante io gli abbia spiegato che i conti sono migliorati e molto è stato fatto per crescere. Era molto negativo, forse pesa molto la sua esperienza passata con la Rai, ma non capiva che le cose sono cambiate”.

Uno dei nodi centrali affrontato è stato quello dell’informazione e, in particolare, dell’intervento del Presidente del Consiglio Enrico Letta ieri a Che tempo cha fa. Grillo è uscito dicendo che il dg avrebbe preso provvedimenti in merito: “Io ovviamente non l’ho mai detto. Ho detto semplicemente che il presidente Letta aveva il diritto di esprimere la sua opinione, perché noi diamo diritto di tribuna a tutti e puntiamo sempre ad un’informazione imparziale”. Grillo ha poi puntato a più riprese il dito sull’informazione e sul Tg1 in particolare, chiedendo le dimissioni del direttore Mario Orfeo: “Se è per questo ha chiesto anche le mie, quelle della presidente Tarantola e di tutto il Cda. Il direttore del Tg1 è stato nominato su mia proposta e lui, come tutti i direttori dei Tg Rai, godono della mia piena fiducia. Orfeo sta svolgendo ottimamente il suo lavoro. E non solo lui: ho massima fiducia in tutta la dirigenza e i giornalisti della Rai”. “Grillo deve smettere di dire che la Rai è corrotta – continua Gubitosi – perché ci sono 13 mila persone che ci lavorano ogni giorno: ci sarà chi questo lavoro lo svolge in modo corretto chi meno, ma la Rai nel suo complesso va rispettata. Se poi ha qualche dirigente in particolare che non apprezza, dica chi e perché, ma lasci stare la Rai”, secondo Gubitosi “Grillo ha dei preconcetti nei confronti della Rai, forse è influenzato da quanto gli è accaduto ai suoi tempi. Ma ora i meccanismi sono diversi, la Rai è cambiata e sta cambiando. Lavoriamo per mettere al centro il servizio pubblico, l’informazione corretta. Il mio motto è ‘scontenteremo tutti allo stesso modo, anche lei’, gli ho detto”.“Però – conclude Gubitosi – vorrei vedere alla Bbc un gruppo di deputati inglesi che entra così alla tv pubblica…”.