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Vaticano, tutte le domande dell’Onu sugli abusi sessuali

La Commissione per i Diritti dei Bambini delle Nazioni Unite ha chiesto alla Santa Sede di fornire dettagli riguardo alle centinaia di casi di pedofilia e abusi sessuali da parte del clero. La richiesta arriva all’indomani della decisione di stabilire una data per la audizione di rappresentati vaticani presso la stessa Commissione. La data stabilita è gennaio 2014, il luogo è la città svizzera di Ginevra, una delle sedi principali della stessa Onu. 

La notizia è stata diffusa già martedì sera dal sito web del quotidiano britannico The Guardian ed è rimbalzata nella mattina di ieri su quello della Bbc. I media anglosassoni sottolineano come si tratti della prima volta che una richiesta così ampia e circostanziata viene formulata da un dipartimento delle Nazioni Unite. E naturalmente si tratta anche della prima volta che il problema si presenta in questi termini da quando papa Francesco è stato eletto. Promettendo, in continuità con Ratzinger, linea dura sugli scandali sessuali nella Chiesa. 

In un passaggio del documento disponibile anche online si legge: “Alla luce del riconoscimento da parte della Santa Sede della violenza sessuale contro bambini commessa da membri del clero…e considerata la scala degli abusi, chiediamo di fornire dettagli di tutti i casi…di cui la Santa Sede sia venuta a conoscenza”. Le richieste di fare chiarezza riguardano casi specifici: dalle omissioni e coperture delle gerarchie ecclesiastiche circa le violenze alle intimidazioni subite dalle vittime. La Commissione chiede inoltre ai rappresentati vaticani di specificare come la Chiesa ha condotto le indagini sui casi di pedofilia e perfino se le vittime degli abusi abbiano ricevuto la dovuta assistenza legale o la giusta compensazione economica. 

 “La Sante Sede aderisce alla convenzione internazionale sulla protezione dell’infanzia, dunque risponderà” fa sapere raggiunto al telefono da Il Fatto Quotidiano il direttore della sala stampa vaticana padre Federico Lombardi. “Devo anche dire” minimizza il gesuita “che non vedo la notizia: siamo a luglio, l’audizione è convocata tra sei mesi. Ho l’impressione che qualche volta la stampa abbia interesse a creare più clamore del dovuto su certi temi”. Da parte sua, l’incaricato diplomatico a Ginevra monsignor Massimo De Gregori in una dichiarazione rilasciata al sito italiano Vaticaninsider mette esplicitamente in guardia da “possibili strumentalizzazioni”. 

L’iniziativa Onu segue le recenti audizioni di gruppi di familiari delle vittime di abusi. Tra queste anche l’associazione americana Survivors Network of those Abused by Priests (Snap), che il 19 giugno ha manifestato davanti la sede delle Nazioni Unite a Ginevra “dalla parte delle donne irlandesi e le vittime delle Case Magdalene”. 

@andreavaldambri

il Fatto Quotidiano, 11 Luglio 2013