Zonaeuro

La Bce fa coraggio all’Europa: “Pronti a sostenere la ripresa finché necessario”

Nel bollettino di luglio la Banca centrale europea annuncia politiche monetarie accomodanti per i prossimi mesi. Le prospettive economiche dell'area continuano ad essere orientate al ribasso, ma per la fine del 2013 e il 2014 sono in vista dei miglioramenti

“Per l’Eurozona restano rischi di ribasso”  ma la Bce è pronta a sostenere la ripresa finché sarà necessario. E’ questo il messaggio che la Banca Centrale Europea riporta all’interno del bollettino di luglio.

“I rischi per le prospettive economiche dell’area dell’euro continuano a essere orientati al ribasso”, scrive la Bce, spiegando che “il recente inasprimento delle condizioni nei mercati monetari e finanziari mondiali e le incertezze connesse potrebbero incidere negativamente sulla situazione economica. Fra gli altri rischi al ribasso vi sono la possibilità di una domanda interna e mondiale più debole delle attese e una lenta o insufficiente attuazione delle riforme strutturali nei paesi dell’area”.  La politica monetaria della Banca Centrale Europea sosterrà comunque “la ripresa dell’attività economica nel prosieguo dell’anno e nel 2014”, e resterà “accomodante finché necessario”, aggiunge la Bce. Per questo il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea “si attende che i tassi di interesse di riferimento della Bce rimangano su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo”.

Secondo i dati in possesso della Bce, comunque, la situazione appare in leggera ripresa rispetto agli scorsi mesi. “Complessivamente, nell’area dell’euro l’attività dovrebbe stabilizzarsi e recuperare nel corso dell’anno, seppure a un ritmo moderato”, scrive la Banca centrale, ricordando come “il Pil in termini reali si è ridotto dello 0,3 per cento nel primo trimestre del 2013, dopo una contrazione dello 0,6 per cento nell’ultimo trimestre del 2012″. La Bce sottolinea che “le condizioni del mercato del lavoro permangono deboli” mentre gli indicatori congiunturali “mostrano ulteriori segni di recupero, a partire da bassi livelli”. “Nel prosieguo dell’anno e nel 2014 – continua il bollettino – la crescita delle esportazioni dell’area dell’euro dovrebbe beneficiare di una graduale ripresa della domanda mondiale, mentre la domanda interna dovrebbe essere sostenuta dall’orientamento accomodante della politica monetaria e dai recenti aumenti del reddito reale ascrivibili, in generale, al calo dell’inflazione”. Per la Bce infine, “malgrado la recente evoluzione, i miglioramenti osservati in generale nei mercati finanziari dall’estate scorsa si dovrebbero trasmettere all’economia reale, come pure i progressi compiuti nel risanamento delle finanze pubbliche”. In ogni caso, conclude, “gli aggiustamenti di bilancio ancora necessari nei settori pubblico e privato seguiteranno a gravare sull’attività economica“. 

La Bce guarda anche al futuro, e sottolinea come  “occorre impegnarsi in maniera molto più determinata per portare avanti riforme strutturali favorevoli alla crescita e all’occupazione“. Lo segnala l’Eurotower che definisce “di particolare importanza mirare alla competitività e alla capacità di aggiustamento dei mercati del lavoro e dei beni e servizi”; in questo senso sarà fondamentale per una rinnovata integrazione del sistema bancario “una rapida attuazione” del meccanismo di vigilanza unico e del meccanismo di risoluzione unico.  “Dall’estate del 2012 – ricorda l’Eurotower – si sono compiuti notevoli progressi nel miglioramento della situazione della provvista bancaria e in particolare nel rafforzamento della raccolta interna in alcuni dei paesi soggetti a tensioni. Ciò ha contribuito alla diminuzione del ricorso al credito dell’Eurosistema, come riflettono i rimborsi delle operazioni di rifinanziamento a più lungo termine a tre anni”. Tuttavia, precisa la Bce “per assicurare un’appropriata trasmissione della politica monetaria alle condizioni di finanziamento nei paesi dell’area dell’euro è essenziale continuare a ridurre ulteriormente la frammentazione dei mercati creditizi dell’area e consolidare la capacità di tenuta delle banche, ove necessario”.