Cronaca

Papa Francesco e Benedetto, nuovo incontro. Ratzinger vivrà in monastero

Da giovedì pomeriggio nel piccolissimo Stato della Città del Vaticano vivranno due Pontefici: uno felicemente regnante e l'altro emerito. Non è prevista nessuna cerimonia ufficiale, ma è molto probabile che Papa Francesco decida di accogliere personalmente il suo predecessore al suo arrivo così come Ratzinger aveva fatto

Quarantaquattro ettari per due Papi. Da domani pomeriggio nel piccolissimo Stato della Città del Vaticano vivranno due Pontefici: uno felicemente regnante e l’altro emerito. L’arrivo dell’elicottero che riporterà Benedetto XVI da Castel Gandolfo nella Città leonina atterrerà all’eliporto vaticano intorno alle 16,30. Non è prevista nessuna cerimonia ufficiale, ma è molto probabile che Papa Francesco decida di accogliere personalmente il suo predecessore al suo arrivo, così come Ratzinger aveva fatto, il 23 marzo scorso, quando Bergoglio era andato a trovarlo a Castel Gandolfo, dieci giorni dopo la sua elezione.

Così come è molto probabile che Francesco voglia ricambiare il pranzo offertogli da Ratzinger proprio durante quella visita nella residenza estiva dei Pontefici. È lì che Benedetto XVI ha deciso di trascorrere le ultime ore del suo pontificato, il 28 febbraio 2013, e attendere non solo l’elezione del suo successore, ma anche il termine dei lavori nell’ex monastero Mater Ecclesiae in Vaticano che, da domani pomeriggio, sarà la sua nuova e forse ultima casa.

Insieme con il Papa emerito, vivranno monsignor Georg Gänswein, segretario particolare di Benedetto XVI e prefetto della Casa Pontificia, e le quattro Memores Domini che si prendono cura del Pontefice tedesco fin dalla sua elezione. È stata anche allestita una stanza per gli ospiti a disposizione del fratello maggiore di Ratzinger, monsignor Georg, che vive in Germania. Già da qualche giorno nell’ex monastero è iniziato il trasloco. Per prima cosa sono stati sistemati i volumi della biblioteca di Ratzinger e poi la sua inseparabile scrivania sulla quale, tra gli altri, è stato scritto il celebre bestseller “Introduzione al cristianesimo” la cui lettura convinse, nel 1981, Giovanni Paolo II a chiamare il futuro Papa tedesco a Roma per guidare la Congregazione per la Dottrina della Fede. Sulla sua scrivania Ratzinger troverà anche due omaggi speciali pubblicati dalla Libreria Editrice Vaticana: “Non mi sono mai sentito solo”, un volume che raccoglie gli ultimi discorsi del Papa tedesco, dall’annuncio della rinuncia al pontificato fino all’inizio della sede vacante, e “Sull’aereo di Papa Benedetto”, curato dalla vaticanista Angela Ambrogetti, che riporta integralmente le interviste al Pontefice tedesco realizzate dai giornalisti di tutto il mondo durante i 24 voli papali internazionali.

È proprio in questo volume che risuonano le affermazioni di Ratzinger su Aids e preservativi pronunciate durante il viaggio di andata in Africa nel 2009 e che suscitarono numerose polemiche. “Direi che non si può superare questo problema dell’Aids solo con soldi, pur necessari, ma se non c’è l’anima, se gli africani non aiutano (impegnando la responsabilità personale), non si può superarlo con la distribuzione di preservativi: al contrario, aumentano il problema”. Queste dichiarazioni segnarono una delle pagine più tormentate di un pontificato vissuto “ballando” con quei lupi da cui Ratzinger aveva messo in guardia, fin subito dopo la sua elezione, la Chiesa intera. Un regno, quello del Papa tedesco, che sarebbe culminato con la vicenda Vatileaks e, infine, con la pagina ancor più sconvolgente della rinuncia al pontificato.

@FrancescoGrana