Società

Grillo è un cane da tartufo

Ottimo fiuto e straordinarie doti di resistenza al lavoro anche sotto le “intemperie”. I capelli scapigliati sono simili alle antenne che possono sintonizzarsi con l'”inconscio collettivo”, ossia interpretare mugugni e scontentezze degli altri. Sarcastico, apostolico. E’ la descrizione che lo psicologo Francesco Padrini fa del leader del Movimento 5 Stelle alla presentazione milanese del libro “Il linguaggio segreto del corpo e del volto” (Ed. De Vecchi). A un parterre incuriosito spiegava come il Grillo, il guru anti/sistema, avesse una faccia dilatata e accogliente con i tre piani in armonia: cerebrale, affettivo/sociale e istintivo/terreno. La comunicativa del Grillo risiede nel suo naso con narici aperte pronte al fiuto. La barba copre la mandibola e quindi nasconde la sua potenzialità aggressiva. Tende a rimuovere la naturale aggressività con il sarcasmo. Sono accentuati i solchi ai lati della bocca (le pieghe dell’amarezza) che indicano un vissuto antico e aspro, oggi ben compensato con un soddisfacente rapporto con il suo pubblico, diretto e corporeo. “E alla fine il cane da tartufo si è trasformato in tartufaio, ossia addestratore di talenti in erba.”

“Il nostro corpo parla mandando continuamente messaggi attraverso la mimica, la gestualità. – Spiega Padrini, docente di ricerche in bio/energetica e medicina naturale dell’Università degli Studi di Milano – Certe dinamiche comportamentali corrispondono ai nostri stati d’animo, alla nostra educazione, perfino al nostro bagaglio genetico. E così una parola dolce se pronunciata con sguardo duro e severo e accompagnata da atteggiamento corporeo chiuso e ritratto, avrà un tono tutt’altro che carezzevole… “.

Dove sta allora la verità? Nelle parole dette o nel linguaggio del corpo? Padrini non ha dubbi: “Noi possiamo essere bugiardi ma il corpo non mente. Rivela a noi e agli altri le nostre intenzioni e i nostri sentimenti più segreti”. Ancora un esempio che avvalora le tesi del professore ci viene dalla politica.

Se il nostro corpo parla, quello di Berlusconi straparla. La sua procace verbalità compensa la non-svettante altezza. Ma il santone salva/casta con le parole seduce, domina e alla fine annienta l’avversario. E per finire in bellezza una curiosità: tutti i suoi tocchi, tiraggi e ritocchi estetici ne hanno alterato la fisiognomica? L’ultima parola all’esperto: “A prima vista sembrerebbe di sì, ma sotto sotto, narcisista era e narcisista rimane”. In fin dei conti il meno leggibile fisionomicamente è proprio Berlusconi. D’altra parte i suoi tratti e i suoi colori non esistono in natura…