Cultura

Piergiorgio Odifreddi a Rebibbia (ma solo per un paio d’ore)

Matematico, logico, filosofo, scienziato, saggista, divulgatore. Negli anni, Piergiorgio Odifreddi ha cumulato titoli, premi, onorificenze; ha un notevole successo editoriale ed è piuttosto famoso anche nei media. Ma essendo una persona schietta e diretta che, seppure con una buona dose di ironia e una innata gentilezza, non si fa alcun problema a dire ciò che pensa, si è creato anche molte “antipatie”.

È soprattutto per queste, più che per i meriti riconosciuti, che mi sono permesso di chiamarlo a tenere una conferenza in un ambiente particolare come Rebibbia. Inutile dire che, dimostrando ancora una volta sensibilità e generosità fuori dal comune, il professore ha accettato l’invito.

Per accorciare le distanze con l’uditorio, ha voluto raccontare la strana vicenda che lo vide prigioniero in Siberia, ostaggio dell’URSS e oggetto di un intricato scambio di spie. Ma la sua biografia partiva già con un abbandono del seminario e, secondo qualcuno, del seminato.

Uno degli episodi più recenti e più eclatanti che l’ha visto protagonista è quello della censura del suo blog su repubblica.it per aver proposto un paragone tra le atrocità che gli ebrei subirono dai nazi-fascisti e quelle che gli israeliani stanno perpetrando contro i palestinesi. Ne sono emersi il ritardo e l’inadeguatezza che possono allignare anche nei media che siamo abituati a considerare progressisti e illuminati.

Odifreddi non è certo di destra e andrebbero considerati “demeriti” anche altri contrasti con l’area politico-culturale di suo riferimento. Il Pd, al termine di un rapporto controverso, è stato abbandonato per una sospetta “deriva clericale”. Se pensiamo non solo alle Binetti d’epoca o gli “atei devoti” come Rutelli con appendice Lusi, ma anche ai Fioroni, Gentiloni, Letta e ai D’Alema-Veltroni in Piazza San Pietro, risulta difficile dargli torto. In tv, a quel che si narra, ha avuto scontri non solo con Zichichi, Gelmini,La Russa, il che ci può stare (anzi!), ma anche con Cacciari e Vattimo, che sono considerati punti di riferimento di una certa area.

L’ultima, ma non ultima, bollatura subita dal nostro professore è stata quella di chi ha voluto trovare in lui l’incarnazione dell’anticristo, la figura preconizzata dal versetto dell’apocalisse del vangelo secondo Giovanni. Per il presidente dell’Unione atei e razionalisti è veramente il più ambito dei risultati.

Scherzi a parte, l’insegnamento che non solo i detenuti-studenti ma anche tutti noi, dentro e fuori, abbiamo ricevuto da questa giornata, è che si può essere sinceri, andare fieramente controcorrente, infrangere totem e tabù, e allo stesso tempo rimanere una figura di spicco del panorama nazionale e internazionale. L’importante è avere la capacità di argomentare razionalmente le proprie opinioni e mantenere rispetto, educazione e quel filo ininterrotto di ironia che è la caratteristica principale di persone come Odifreddi.