Mondo

Il cammino di Mandela e i salti di Grillo

Nelson Mandela‘Un Vincitore è un Sognatore che non si è arreso’,  Nelson Mandela [1].

Si può fare la rivoluzione con amore? Si può far ‘crollare la baracca’ nel rispetto umano dei suoi abitanti? Si può essere ‘distruttivi’ (dello status quo) ma ‘inclusivi? Quando possiamo parlare di  un leader ‘maturo’?

Amante del pugilato, Mandela  non è stato  ‘non violento’ come Gandhi (immaginate Gandhi coi guantoni ?):  “Ribadii che ero sempre stato Cristiano, ma anche Cristo, quando non aveva avuto altra scelta, aveva usato la forza per cacciare i mercati dal tempio, e pur essendo contrario alla violenza era stato costretto a servirsene al fine di combattere il male” (pag. 484 op. cit. in nota).

Il colpire l’avversario non è mai un eliminarlo, distruggerlo, ma uno scalzarlo da una posizione errata che nasce da ignoranza o paura o egoismo, debolezze, comunque non da cattiveria.

Sempre con un rispetto profondo per i suoi avversari, anche qualora apparentemente non lo meritassero. Parlando ad esempio del peggiore direttore di carcere di tutta la sua prigionia, spietato e brutale, Mandela dice:

“Fu un’esperienza utile per ricordare che tutti gli uomini, anche i più spietati, hanno in sé una scintilla di umanità, e se il loro cuore è toccato sono capaci di emendarsi. In fondo Badenhorst non era cattivo; la disumanità gli era stata inculcata da un sistema disumano, e lui i comportava come un bruto perché il sistema premiava la brutalità” (pag. 433 op. cit.).

E ancora:

“Potevamo sempre dare ai bianchi la colpa dei nostri guai invece di guardare noi stessi e diventare responsabili” … e ancora:

 

“Un dirigente politico deve curare il suo orto, piantare i semi, coltivarli e raccoglierne i frutti e, come un contadino, deve avere la responsabilità di ciò che coltiva”.

 Di fronte a queste parole, tanti rivoluzionari ‘a 5 stelle’ e Grillo stesso,  sembrano adolescenti acerbi che definiscono la propria identità per opposizione invece che per integrazione, non (ancora) all’altezza di sviluppare una leadership rivoluzionaria ma inclusiva allo stesso tempo, ‘virulenta’ quanto serve ma ‘rispettosa’. Quanti voti prenderebbe  in più il Movimento se fosse capace di un po’ più di amore, quell’amore con cui  Papa Francesco sta già rivoluzionando il rapporto tra la Chiesa ed il mondo?

In Sicilia, non è proprio un primo atto di amore per il bene comune (taglio stipendi 5 Stelle), e non una continua e velenosa polemica, che ha contribuito a far raddoppiare loro i voti?

Un grande leader sa anche andare oltre sé stesso(Col tempo) la mia sete di libertà personale si è trasformata nella sete più grande di libertà per la mia gente, perché potesse vivere la propria vita con dignità e rispetto di sé, ha animato la mia vita, trasformato un ragazzo impaurito in un uomo coraggioso … non riuscivo a godere nemmeno delle piccole e limitate libertà che mi erano concesse sapendo che la mia gente non era libera. La libertà è una sola: le catene imposte ad uno di noi pesano sulle spalle di tutti, e le catene del mio popolo erano anche le mie”

Caro Grillo, sono le  ‘persone’ ad essere al centro del cuore di un grande leader, non i ‘nemici’. Un grande leader riesce ad incarnare e proiettare una visione del futuro calda, in cui bagnarsi tutti (Obama). Parla di un mondo migliore e diverso dove c’è posto per tutti ed i migliori sono al servizio degli ultimi (Papa Francesco): non  perde tanta parte del suo tempo pubblico a schizzare odio sugli  avversari. Disegna i percorsi del futuro,  non ci annega nell’ odio per il  passato.

Mandela per me è stato un ruvido maestro di vita,  mi ha insegnato a tenere insieme  il saper combattere e il sovvertire con il saper amare. Non sarei riuscito a realizzare quello che ho fatto senza qualche  spinta in avanti dalle sue mani da pugile, qualche suo cazzotto ben assestato nel mio cuore, nei momenti difficili e di stanchezza.

Mi piacerebbe lo fosse di più anche per lei Grillo, per i miei studenti, i miei colleghi nel non profit, e per  tutti coloro che propongono ed incarnano il cambiamento sociale. 

Grande, fragile Nelson, continua il tuo lungo cammino verso la libertà, insieme ai sognatori… come ho imparato da te: sogneremo, non ci arrenderemo e  vinceremo. Con Amore.

Si ringrazia Laura Taraborrelli di ASVI Social Change  per gli utili spunti.

[1] Nelson Mandela, Il lungo Cammino versola Libertà, Feltrinelli ed. 1996