Mondo

Marò, India in “fermo disaccordo”. Convocato l’ambasciatore italiano

Il premier indiano ha annunciato che chiederà a Roma di far rientrare in India i due militari. E Harish Salve, il legale indiano che ha rappresentato le posizioni italiane davanti alla Corte suprema di New Delhi, ha annunciato che non difenderà la decisione del governo italiano

L’India ha manifestato il “fermo disaccordo” sulla posizione italiana in merito ai marò e si aspetta che l’Italia rispetti l’impegno preso per il loro ritorno davanti alla Corte suprema indiana. Lo ha detto un responsabile degli Esteri all’ambasciatore d’Italia Daniele Mancini, convocato per fornire spiegazioni sulla decisione italiana. In un comunicato il ministero degli Esteri sostiene che l’Italia “ha proposto il 6 marzo la definizione di una riunione a livello diplomatico in modo da risolvere amichevolmente la controversia in oggetto” e che la stessa “è in corso di esame”.

Il documento ricorda quindi che la Corte suprema indiana ha permesso il 22 febbraio ai due marò di lasciare l’India sulla base di una dichiarazione giurata presentata dalla Repubblica d’Italia” e che, in base all’ordinanza della Corte, “essi devono tornare dopo quattro settimane per fare fronte in India a procedure legali”. Nel frattempo il premier indiano Manmohan Singh ha definito “assolutamente inaccettabile” la situazione creata dal governo italiano rispetto alla vicenda dei due fucilieri del Battaglione San Marco, accusati della morte di due pescatori locali scambiati per pirati.

Il leader indiano ha annunciato che New Delhi chiederà a Roma di far rientrare in India i due militari Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Incontrando i parlamentari del Kerala, Singh ha detto che per risolvere la vicenda l’India seguirà i canali diplomatici. Oommen Chandy, il chief minister del Kerala, a sua volta ha riferito che le autorità indiane stanno studiando il documento con il quale il governo italiano ha comunicato ieri la sua decisione e che “verrà presa una posizione informata”.

E Harish Salve, il legale indiano che ha rappresentato le posizioni italiane davanti alla Corte suprema di New Delhi nella vicenda dei due marò, ha annunciato che non difenderà la decisione del governo italiano di non far tornare in India Latorre e Girone. Il legale, riferiscono i media indiani, ha detto di sperare che il governo italiano onori l’impegno assunto davanti alla Corte suprema. Una nota della Farnesina aveva avvertito ieri che “l’Italia ha informato il governo indiano che, stante la formale instaurazione di una controversia internazionale tra i due Stati, i fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non faranno rientro in India alla scadenza del permesso loro concesso”.