Società

Grillo e le storie tese

Mentre in questi giorni si parlerà del secondo posto del grande Elio e del suo pezzo intelligente e mononota, nelle prossime settimane si parlerà del più che probabile secondo posto del M5S. Il partito di Grillo si accinge a divenire il secondo partito d’Italia, e Sanremo ne anticipa il risultato, perché il Festival altro non è che la metafora della nostra società. C’è da scommettere che i milioni di italiani si muovono in maniera parallela sui due fenomeni: la canzone e la politica. Berlusconi questo lo sa bene; per anni ha inseguito le modalità comunicative e gli schemi del calcio applicandone modalità e toni alla politica. Per la vetrina più seguita dagli italiani è la stessa cosa. Sanremo assieme alle partite della Nazionale sono gli unici momenti in cui si tengono assieme quasi 17 milioni di Italiani davanti al piccolo schermo. Elio e le storie tese hanno dissacrato alcuni conformismi in maniera plateale con citazioni, atteggiamenti e un apparire farsesco che è stato premiato dal pubblico di Sanremo e dagli italiani.

C’è da dire che tra Elio e Grillo vi è un tratto in comune che molti dimenticano, ma che spiega molte cose. La loro popolarità viene veicolata da Sanremo e rafforzata dalle continue presenze pubblicitarie. Quando Grillo andava in televisione, oltre alle sue partecipazioni nei grandi eventi, da comico intelligente faceva spot per alcuni prodotti italiani. Uno in particolare verso la fine degli anni ’80 spopolava. Il comico genovese pubblicizzava una marca di yogurt. Si presentava in scena con la camera che lo inquadrava stretto dall’alto, mentre su un prato verde si gustava lo yogurt. Finito lo yogurt, la camera allargava l’inquadratura e svelava Grillo che si alzava, raccoglieva il tappetino verde, lo arrotolava mettendolo sotto il braccio e andava via dimostrando tutta la artificialità della televisione, perché quello che sembrava un prato verde altro non era che un set costruito. Lo stesso sistema adotta Elio e il suo gruppo nella pubblicità di un noto amaro italiano. Cita “la Milano da bere”, e alcuni altri luoghi comuni italiani tra Venezia e Palermo, con scene disvelanti l’artificialità del messaggio televisivo con il grottesco e la citazione dotta.

Gli italiani, non sono poi così sprovveduti, e apprezzano questi momenti, perché alla fine tributano grosso successo a questi messaggi. Grillo, le sue storie tese le ha narrate per anni lontano dalla tv, a teatro. Era l’unico che parlava degli investimenti in armamenti di note case produttrici alimentari, l’unico che svelava l’intricato mondo di relazioni finanziarie e partecipazioni azionistiche di noti personaggi che la politica normale definiva come la sana e giovane imprenditoria italiana, i famosi capitani coraggiosi. Scopriamo oggi che si trattava di avventuristi bravi a speculare con i soldi degli italiani. Ma Grillo lo affermava da anni, da quando ancora gli italiani non erano abituati a mangiare lo yogurt. Per questo, come Elio arriverà secondo… perché Sanremo è Sanremo e l’Italia forse non è più il Paese dei Cachi.