Cronaca

Costa Concordia, un anno dopo. De Falco sui soccorsi: “Si poteva fare di più”

Commemorazione per le 32 vittime. Al Giglio, dopo un anno, sono tornati i naufraghi ed è anche l'ufficiale che al telefono ordinò al comandante Schettino di ritornare a bordo: "Sono qui per commemorare le vittime che non sono riuscito a salvare", poi rivela: "Avrei valutato una richiesta di candidatura da Monti"

Una giornata per ricordare le vittime del naufragio della Costa Concordia. Ad un anno dall’incidente davanti alle acque di Giglio Porto, la comunità di Isola del Giglio (Grosseto) vuole commemorare il ricordo dei 32 morti e stringersi al dolore dei parenti e al ricordo dei superstiti di quella notte. Il programma della giornata prevede il riposizionamento degli scogli in mare a Le Scole. Il pezzo di scoglio strappato dalla Costa Concordia al largo dell’Isola del Giglio sarà riposizionato dov’era in mare insieme a una targa commemorativa

La notte del naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio “abbiamo capito subito che si trattava di una situazione di estrema difficoltà. Noi siamo stati molto tempestivi, altro che intervento tardivo: certo si poteva fare di più se avessimo avuto la collaborazione che dovevamo attenderci” spiega il capo della sala operativa della capitaneria di porto di Livorno, Gregorio De Falco, celebre per la telefonata al comandante della Costa Concordia in cui intimò  al comandante della nave Francesco Schettino di ritornare a bordo: “Penso che quella notte abbiamo fatto un buon lavoro – prosegue il capitano De Falco, oggi al Giglio per le commemorazioni in occasione del primo anniversario della tragedia in cui hanno perso la vita 32 persone -. Sono un funzionario dello Stato e ho abbracciato questa professione. Qualcuno ha detto che il nostro intervento fu tardivo. Non è così, come diceva Madre Teresa di Calcutta ‘ho la sana consapevolezza di tutto ciò che si poteva fare e io l’ho fatto”.

Nessuno ci avrebbe mai scommesso, eppure anche i naufraghi sono tornati per ringraziare la popolazione per i soccorsi ricevuti. Sono arrivati da varie parti d’Italia ma anche dall’estero: insieme a toscani e lombardi, sardi e siciliani sono giunti anche americani, olandesi, ma anche francesi e spagnoli. Tra gennaio e marzo scorsi, grazie all’operazione di svuotamento dei serbatoi del carburante è stato evitato un disastro ambientale, ma ci vorranno 100 milioni in più per rimuovere il relitto che rimarrà fino a settembre.

 “Sono qui per commemorare le vittime che non sono riuscito a salvare e stringermi in un abbraccio ideale con le loro famiglie e con quelle di chi invece ha avuto miglior sorte – ha detto all’Ansa il capitano – In questi mesi per mia scelta non ho avuto alcun contatto diretto con i familiari delle vittime, né con i naufraghi proprio per evitare di finire sotto i riflettori dei mass media. Non voglio e non cerco la pubblicità e averlo fatto avrebbe sicuramente comportato finire in pasto all’opinione pubblica con un’esposizione mediatica che avrebbe svilito il senso più profondo e privato di quegli incontri. Oggi però non potevo sottrarmi a questo abbraccio e non volevo, né potevo perdere un’occasione del genere di reciproco affetto”. De Falco smentisce di aver ricevuto offerte per un seggio: “Se avessi ricevuto una richiesta di candidatura da Monti o da altri ne sarei stato onorato e l’avrei valutata, ma la richiesta non è arrivata”. 

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