Elezioni 2013

Elezioni 2013, ha ancora senso votare “contro”?

Molti politici si illudono che tutti i cittadini votino per loro. Affermano orgogliosamente: “Alcuni milioni di persone mi hanno scelto”. Qualche leader più avveduto si rende conto che, sempre più spesso, una grande parte degli elettori, in realtà, vota per qualche partito non per senso di appartenenza ma per contrastarne un altro. Storicamente, per generazioni, si è votato contro i fascisti, i democristiani o i comunisti. Negli ultimi decenni l’anti-Berlusconismo e l’anti-sinistra-giustizialista-e-comunista hanno avuto momenti di fulgore. In quest’ultimo anno sta andando forte l’anti-casta e l’anti-politica.

Non è chiaro quanti siano coloro che invece di votare-per in realtà votino-contro. Se fossi un sondaggista invece che chiedere: “Per chi intende votare?” proverei a saggiare questa domanda: “Chi vorrebbe contrastare? Distruggere? Disintegrare?”. Credo che avrei risposte più sincere e capirei meglio i flussi elettorali.

Nelle scorse elezioni era relativamente facile votare-contro in quanto per tre tornate si presentavano due grandi coalizioni di partiti. Se volevi avversare l’una era logico votare l’altra e viceversa.

Nella futura consultazione si stanno ponendo problemi complessi per chi vota-contro. Propongo alcuni esempi:

La situazione diviene insolubile nel caso, tutt’altro che infrequente, in cui vorrei votare contro più partiti o esponenti politici tanto da non sapere chi avversi maggiormente. Alcuni esempi:

Vorrei chiedere ai lettori: