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Strage Connecticut, il padre del killer: “Anch’io mi chiedo perché”

Dodici bambine, otto bambini e sei adulti del personale della scuola sono le vittime del massacro della Sandy Hook. Il presidente Barack Obama è atteso in città e intanto i democratici annunciano che a gennaio presenteranno al Senato un disegno di legge per bandire le armi d'assalto

“La nostra famiglia è in lutto accanto a quelle che sono state colpite da questa enorme tragedia“. Sono le parole di Peter Lanza, padre di Adam, il ragazzo di 20 anni che ha ucciso la madre e 26 persone nella scuola di Newtown, in Connecticut, per poi suicidarsi. “I nostri cuori sono vicini alle famiglie e agli amici che hanno perso i loro cari e a tutti coloro che sono rimasti feriti – si legge in un comunicato – Non ci sono parole per esprimere quanto siamo affranti. Siamo in uno stato di incredulità. Anche noi ci chiediamo perché”. E ha aggiunto che la famiglia coopera “pienamente con gli inquirenti e continuerà a farlo”

E a Newtown è atteso il presidente degli Stati Uniti Barack Obama che si recherà in Connecticut per incontrare le famiglie delle vittime della scuola. Secondo quanto riferito dalla Casa Bianca, Obama parlerà nel corso di una veglia interconfessionale che si terrà in serata.

Nel frattempo le autorità del Connecticut hanno reso noti i nomi delle vittime dell’eccidio di Newtown, tra cui i piccoli Charlotte, Benjamin, Olivia, Madeleine, Grace, Jack, Noah, Daniel, Josephine e Chase. Maryrose, la maestra di musica, e Dawn, la preside. Si tratta di dodici bambine e otto bambini, tutti di sei o sette anni, e sei adulti del personale della scuola.  I corpi sono nell’obitorio a disposizione del medico legale Wayne Carver che ha dichiarato che tutte le vittime sono state colpite più volte, in massima parte dai proiettili di un fucile d’assalto. 

Si è inoltre appreso che il killer soffriva di disturbi mentali, che aveva avuto una lite con dei dipendenti della scuola. Le armi che ha utilizzato erano state acquistate regolarmente dalla madre, una collezionista che aveva insegnato ad Adam a sparare fin da piccolo. Nancy “andava spesso al poligono con i suoi figli” ha raccontato un giardiniere, Dan Holmes, che spesso si recava a tagliare il prato nella loro casa. Una tragedia, quindi, che riaccende il dibattito sulla legge americana che consente ai cittadini di detenere le armi. I democratici intanto hanno annunciato che a gennao presenteranno al senato un disegno di legge per il bando delle armi d’assalto.

Col passare delle ore comincia a delinearsi con maggiore chiarezza il quadro di questa tragedia anche se le informazioni vengono diffuse con estrema cautela. Il portavoce della polizia Paul Vance ha detto che accanto al cadavere di Adam Lanza c’erano due pistole e un fucile d’assalto semiautomatico e  ha anche dichiarato che sono state trovate “molte, ottime prove”. La maggior parte degli elementi per ricostruire il puzzle della strage arrivano, però, dalla stampa. Nbc e Cnn hanno fornito un elemento importante: Adam Lanza aveva avuto il giorno prima una accesa discussione con quattro dipendenti della scuola Sandy Hook, di cui era stato peraltro un alunno. Tre di quegli impiegati sono rimasti uccisi, mentre il quarto, che ieri non era al lavoro, viene ora interrogato dalla polizia. Non è chiaro quanti colpi abbia sparato, ma di certo è riuscito ad uccidere tutte le persone su cui ha mirato. Una sola è sopravvissuta. Un solo ferito. Joshua Milas, che è stato a scuola con lui, ma che non lo vedeva da anni, ricorda il killer come “un bravo ragazzo, forse il più in gamba che abbia mai conosciuto. Probabilmente era un genio”.