Cronaca

Ricerca, una rete di parentele e amicizie là dove si stanziano i fondi del ministero

Un dossier anonimo descrive la fitta ragnatela di rapporti intorno al dirigente Antonio Agostini, fino a pochi mesi fa responsabile delle decisioni sui progetti scientifici da finanziare. Ma il dicastero retto da Francesco Profumo blinda gli archivi che permetterebbero di verificare le accuse

Amici, soci e parenti nella direzione generale alla ricerca del Miur, il ministero dell’Università, che assegna i fondi alla ricerca. Nella “casa di vetro” del ministro Profumo non si entra causa “ispezione” in corso. Ma anche stando alla finestra s’intravede almeno un brandello di quella rete di parentele, amicizie e legami ai vertici della Direzione Generale accennati nel dossier anonimo recapitato alla redazione del Fatto. Che siano relazioni “pericolose” è da vedere, sicuramente non sono le sole. Ma certo non diradano i dubbi su possibili “facilitatori” e conflitti di interesse nel sistema d’assegnazione dei fondi destinati a risollevare le sorti della ricerca italiana.

Per scovarle tocca districarsi tra rapporti, incroci societari e amicizie che ruotano intorno ad Antonio Agostini, 48 anni, originario di Marina di Gioiosa Ionica. Oggi è il segretario generale all’ambiente, fino a febbraio era l’uomo in comando alla Direzione Generale per la ricerca. Una vita nei Servizi, una carriera da grand commis nell’Agenzia spaziale italiana, stretti legami con l’industria aerospaziale e degli armamenti, tutti beneficiari di una buona fetta dei finanziamenti. Fu la Gelmini, a metà del 2009, a chiamarlo al ministero come direttore generale dei fondi Pon per la ricerca e lo sviluppo. Durante il suo mandato dovrà mandare in porto bandi per 2,5 miliardi di euro.

Un gran lavoro, e infatti Agostini in pochi mesi si circonda di esperti e personale vario strettamente legati a lui. Nell’ufficio chiave che si occupa delle verifiche di primo livello per la valutazione dei progetti (Uocil) sembra finito un pezzo di Locride. A partire da Carla Pelaggi, professoressa dell’istituto alberghiero di Locri, segretaria di assoluta fiducia di Agostini, tanto da seguirlo al ministero dell’Ambiente. Un doppio incarico, che le vale 35mila euro oltre lo stipendio. Accanto a lei trova posto anche Maria Paola Guidace, la cui famiglia è ben conosciuta da Agostini. Il fratello Pasquale Guidace, invece, è nell’area di assistenza (At Pon) incaricata di predisporre le procedure di selezione dei progetti, verificarne la conformità e fornire supporto tecnico, amministrativo e giuridico. Di loro Agostini dice “ne conosco la famiglia, abbiamo una comune origine territoriale, ma tecnicamente e giuridicamente non posso definirli cugini”.

Comunque sia il caso ha voluto che la delicata procedura di selezione degli esperti cadesse su Antonella Avellis, compagna di scuola della segretaria di Agostini. Di più. Accanto alla Pelaggi, dentro lo stesso Uocil, ufficio dei controlli, trova posto anche Pasquale Giovinazzo, sempre di Locri. Non sarà mica parente? No, in questo caso è il socio di Maurizio Milicia, noto commercialista di Locri, nonché marito della segretaria di Agostini, Carla Pelaggi. Una figura di collegamento, come vedremo, tra l’interno del Miur che eroga i fondi e l’esterno delle imprese che concorrono e vincono.

Giovinazzo e Milicia commerciano sale all’ingrosso tramite la Dalia Srl. Ma il sale della vita, a quanto pare, resta la ricerca, un mondo dal quale ottengono lavoro e grandi soddisfazioni, grazie al ticket con Agostini: su designazione del Miur, Milicia riceve infatti il prestigioso incarico di revisore dei conti dell’Agenzia spaziale, del Cnr e dell’Università della Calabria. Lui ne minimizza la portata “che vuole, sono cose da poche migliaia di euro, da 4 a 16mila euro l’anno lordi”. E ha ragione Milicia, il loro valore non è economico ma strategico perché chi li detiene può esercitare un ruolo di peso nei centri nevralgici del finanziamento alla Calabria, regione finora destinataria di 2,4 miliardi tra ricerca e sviluppo.

Non è tutto, però. Milicia sa bene come funzionano i meccanismi interni alla macchina-assegna-fondi grazie ai legami con il DG della ricerca Agostini. Forse ha anche qualche dritta utile per non sbagliare, visto che proprio nell’ufficio preposto a validare i progetti siedano la moglie e il socio d’affari. Ma sa anche come funzionano le cose a valle, perché è sindaco effettivo di società private che i fondi li ricevono. Ad esempio è presente negli organi societari di una controllata del gruppo Infomobility.it Spa di Franco Iachini, altra vecchia conoscenza di Agostini (per sua stessa ammissione) dai tempi dell’arma. L’azienda in questione, la E-guide, è stata infatti ammessa ai finanziamenti Miur per 3,8 milioni di euro nel 2003 (nel 2010 ha ottenuto l’ultima tranche di pagamento e Milicia ne è sindaco effettivo dal 2008 e fino a due mesi fa).

A sua volta Infomobility.it tra il 2010 e il 2011 ha ottenuto due linee di finanziamento per quasi due milioni di euro. Progetti che, secondo le procedure, dovevano sempre passare nell’Uocil, l’ufficio dove siedono il socio e la moglie di Milicia. Quanto pesino questi e altri legami raccontati nel dossier arrivato al Fatto quotidiano è difficile dirlo, bisognerebbe controllare ogni progetto passato da questa e altre “filiere”, aprendo gli archivi del Miur. Per ora blindati.

di Thomas Mackinson e Andrea Palladino

Aggiornamento del 10 agosto 2017 senza alcuna richiesta dell’interessato I procedimenti penali e gli accertamenti contabili nei confronti di Antonio Agostini citati in questo articolo nel 2017 hanno dato esito ad archiviazioni e proscioglimenti: il Gup di Roma lo ha prosciolto, nell’ambito del procedimento N.56860/14 RGNR con sentenza 23/5/2017, mentre il Gip di Roma ha, altresì, archiviato, su richiesta della Procura, il procedimento penale RGNR5756/15. Si è concluso con l’archiviazione anche il procedimento contabile instaurato dinanzi alla Corte dei Conti del Lazio con decisione comunicata il 21/2/2017.