Cronaca

Maltempo in Toscana, crolla un ponte: altri tre morti in provincia di Grosseto

Le tre vittime, due uomini e una donna, si trovavano a bordo di un'auto dell'Enel. La procura di Grosseto ha aperto un fascicolo per omicidio colposo verso ignoti. Clini, ministro dell'Ambiente: "Presenterò al Cipe un piano contro i cambiamenti climatici e il dissesto idrogeologico"

Dopo l’anziano che ha perso la vita lunedì 12 novembre a Capalbio, anche oggi  il maltempo ha causato la morte di altre tre persone nel Grossetano. Erano dipendenti dell’Enel che si trovavano a bordo di una vettura di servizio coinvolta nel cedimento di un ponte sul fiume Albegna, a Marsiliana, in provincia di Grosseto. In Toscana la situazione resta pesante. Disagi alla circolazione autostradale a causa dell’esondazione di fiumi: sulla A1 permane la chiusura del tratto compreso tra gli svincoli di Valdichiana e Fabro in direzione Roma e, in direzione Firenze, della stessa A1 a partire da Orte fino a Chiusi. Si prevedono tempi lunghi per la riapertura del tratto per la quale bisognerà attendere il ritiro della piena e la successiva bonifica del piano viabile. Chiusa anche la statale Aurelia per il persistere di diffusi allagamenti. La linea ferroviaria tirrenica continua ad essere interrotta mentre è ritornata in funzione la Siena-Grosseto che era stata sospesa in via precauzionale. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, segue l’evolversi della situazione ed esprime solidarietà alle popolazioni colpite. Intanto il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, prima della prossima riunione del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) ha annunciato di voler presentare un piano per la prevenzione del dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza del territorio.  “Presenterò al Cipe un piano contro i cambiamenti climatici e il dissesto idrogeologico – ha spiegato Clini – che conterrà criteri e obiettivi” per indirizzare i finanziamenti. 

GROSSETO – Dopo l’uomo morto in auto a Capalbio, sono state trovate senza vita altre tre persone decedute a causa del maltempo nel Grossetano. Le vittime erano tre impiegati, due uomini e una donna, e si trovavano a bordo di una Fiat Punto di colore bianco con il logo dell’Enel precipitata in una voragine di 10 metri sul ponte San Donato sul fiume Albinia, a Marsiliana, nel comune di Manciano. I soccorritori hanno individuato i corpi. Si tratta di Paolo Bardelloni, 59 anni, coniugato, residente a Grosseto; Antonella Vanni, 48 anni, coniugata, residente a Larderello; Maurizio Stella, 47 anni, coniugato, residente a Follonica. Erano impiegati presso la centrale geotermica di Larderello. La procura di Grosseto ha aperto un fascicolo a carico di ignoti con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. C’è sempre attenzione, poi, per tre persone che risultano disperse nelle campagne di Albigna. I morti nel grossetano salgono così a quattro, dopo l’anziano deceduto ieri a Capalbio. L’anziana travolta ieri mentre era a bordo della sua auto e salvata dai vigili del fuoco, invece, è ancora ricoverata in prognosi riservata all’ospedale di Orbetello. 

I SOCCORSI – Per far fronte alla drammatica situazione, si è subito attivato il sistema regionale della protezione civile. Secondo quanto riportato in un comunicato della Regione Toscana, a Grosseto sono accorsi 30 volontari con 8 gommoni che si sono spostati a Albinia non appena è stata sgombrata la strada. Qui sono stati raggiunti da altri 55 volontari e 18 idrovore. Finora sono stati oltre 100 gli interventi di azionamento delle pompe e svuotamento scantinati e locali allagati.  Secondo quanto comunicato dalla protezione civile attualmente la portata del fiume Ombrone, dei suoi affluenti e di tutti i torrenti del Grossetano che, restano “costantemente monitorati”, è in fase discendente. Sono state inoltre chiuse numerose strade provinciali e la statale Aurelia, all’altezza di Albinia (nel comune di Orbetello) in direzione sud. Difficile, ancora, raggiungere alcune case della campagna che restano isolate o per allagamenti o per piccole frane. Sono ancora più di 1.000 le persone senza corrente, quasi tutti nel centro abitato di Albinia, anche se sono già arrivati dei generatori di elettricità.

IL PRESIDENTE NAPOLITANO – Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano sta seguendo l’evolversi della situazione attraverso il dipartimento della Protezione civile e le prefetture interessate.  Il capo dello Stato ha espresso la propria solidarietà alle comunità coinvolte, la sua commossa partecipazione al dolore delle famiglie delle vittime, e al tempo stesso il vivo apprezzamento a quanti sui territori colpiti sono impegnati nella gestione dell’emergenza e nelle operazioni di soccorso.

L’UNIONE EUROPEA – Data la situazione, il vice presidente della Commissione europea Antonio Tajani ha auspicato un intervento dell’Ue per la provincia di Grosseto. Tajani, intervenuto alla trasmissione di Radio Uno, ‘Prima di Tutto’ è tornato a parlare dei Fondi Ue per il terremoto in Emilia e ha detto che la Commissione Europea è sempre stata favorevole a erogarli. E infatti è stato dato il via libera da parte degli stati membri riuniti nel consiglio, in questo caso dell’Ecofin, per dare alle vittime del terremoto dell’Emilia Romagna, del Veneto e della Lombardia il fondo di solidarietà per le calamità naturali. 

MASSA CARRARA – Sono circa 20 gli abitanti di Massa ad ora sistemati in in strutture alberghiere e presso il capannone della fiera Marmo Macchine, insieme ad una altra ventina di abitanti di Carrara in seguito all’alluvione. Manca, invece, un dato esatto sul numero di persone evacuate che hanno trovato ospitalità presso amici e parenti. Ad Aulla si registrano cinque famiglie evacuate e due famiglie isolate nella frazione di Bigliolo. A Fivizzano ci sono quattro famiglie isolate e in località Castello dell’Aquila è isolato un agriturismo. 

I SOCCORSI – Per far fronte al numero ingente di interventi necessari di pompaggio dell’acqua e del fango sia da interi quartieri che da singole case sono arrivate idrovore anche dall’Emilia-Romagna e dalla Liguria. Sono in azione sia idrovore grandi per superfici estese che pompe più piccole per operazioni di svuotamento e ripulitura delle singole unità abitative, insieme a molte pale per gli interventi manuali. Su questo fronte si sta rafforzando la presenza di squadre di volontari forniti di pale, secchi e bob-cat (piccole ruspe). Ai 70 volontari già sul posto se ne stanno aggiungendo un’altra trentina. Sul fronte della viabilità, ad Aulla è percorribile la strada provinciale di Olivola, mentre è chiusa la provinciale della Foce sia in direzione Carrara che Massa. Ripristinata la provinciale di Fivizzano, mentre resta interrotta la strada per le cave. Sono percorribili tutte le altre strade procinciali, eccetto la litoranea per la Liguria in località Marinella. Viabilità comunale. A Marina di massa strade ancora in parte allagate, ma aperte al transito dei residenti. A Romagnano strade chiuse, ma si sta intervenendo per liberarle dal fango.

I DANNI – Sono più di 3 miliardi i danni provocati dagli eventi estremi nel 2012 con neve e ghiaccio durante l’inverno e caldo e siccità estivi che hanno bruciato i raccolti. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che sono centinaia le aziende agricole finite sott’acqua tra Toscana, Veneto, Umbria e Lazio dove l’ondata di maltempo ha provocato danni per milioni di euro nel solo settore agricolo a causa dello straripamento dei fiumi e della pioggia intensa che hanno provocato allagamenti, ma si contano anche numerose frane e smottamenti che hanno colpito, tra l’altro, vigneti, serre, stalle e ortaggi.

Una situazione che aumenta il pericolo di frane e smottamenti in un Paese come l’Italia che – evidenzia la Coldiretti – paga il prezzo della mancanza di una politica territoriale che ha favorito l’abbandono dell’agricoltura nelle zone difficili e la cementificazione in quelle più ricche con il risultato che a livello nazionale ci sono 6.633 comuni complessivamente a rischio, l’82% del totale.

La Confederazione italiana agricoltori ha stimato che i danni nelle campagne superano i 500 milioni di euro. Le colture, in particolare ortaggi, frutteti e vigneti, sono andate distrutte ed è stata bloccata la raccolta delle olive. Aziende e strutture (serre, stalle, magazzini, fienili, cantine) sono allagate. Campi appena seminati a cereali sono stati inondati dalle piogge, mentre per altri la semina al momento è impossibile. Impossibile la ripresa dei lavori nei campi con le macchine danneggiate per parecchio tempo e tanti i capi di bestiame morti e dispersi. E’ questo il quadro tracciato dalla Cia che ha sollecitato lo stato di calamità per le zone colpite, attivando subito tutte le procedure istituzionali per accelerare gli interventi a sostegno degli agricoltori, molti dei quali hanno visto vanificare il lavoro di anni. E i danni rischiano di aumentare ulteriormente, colpendo un’agricoltura già martoriata da una prolungata siccità e dalle conseguenze delle eccezionali nevicate dell’inverno scorso. Per questa ragione viene chiesto al governo la sospensione dei pagamenti delle tasse, dei contributi previdenziali e dei mutui, adottando un congruo rinvio senza eventuali interessi.