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Scrivere poesie in Qatar, un’arte pericolosa

“Siamo la Tunisia, di fronte all’oppressione delle élite”.

La “Poesia dei gelsomini”, ispirata alla primavera tunisina, rischia di costare molto caro a Mohammed al-Ajami, un poeta del Qatar che per quel componimento rischia almeno cinque anni per “insulto all’Emiro” se non addirittura la condanna a morte per “incitamento a rovesciare il governo”. 

Al-Ajami, noto anche come Mohammed Ibn al-Dheeb, è in carcere da quasi un anno. Arrestato il 16 novembre 2011, è stato tenuto in isolamento per mesi prima di poter incontrare i familiari. Si trova attualmente nella prigione centrale della capitale del Qatar, Doha.

Il procedimento nei suoi confronti è stato viziato sin dall’inizio da irregolarità. Le udienze si susseguono a porte chiuse e a una è stato impedito di presenziare addirittura al suo avvocato, che ha dovuto presentare una memoria difensiva scritta. Di fatto, è un processo segreto.

La libertà d’espressione nel ricco emirato della Penisola araba è sottoposta a stretto controllo. La stampa locale si dedica sovente all’autocensura.

Nel 2008 il Qatar ha aderito alla Convenzione del Consiglio per la cooperazione del golfo (l’organismo regionale che ha deciso tra l’altro l’intervento militare in Bahrein) per la soppressione del terrorismo. Le sue disposizioni rischiano di criminalizzare la libertà d’espressione.

Ma non finisce qui.

In Qatar, i lavoratori e le lavoratrici migranti sono vittime di sfruttamento e abusi e non sono tutelati adeguatamente dalla legge. Sono loro a costituire la maggioranza delle persone incriminate per “rapporti sessuali illeciti” ed espulse o condannate a pene detentive, in alcuni casi seguite dall’espulsione.

Nel 2011, almeno sei persone sono state condannate alle frustate per “rapporti sessuali illeciti” o consumo di alcoolici.

Nei bracci della morte dell’emirato ci sono almeno 19 prigionieri, compresi sei condannati alla pena capitale nel 2001, per aver preso parte, secondo l’accusa, a un tentativo di colpo di stato nel 1996.

Allora, se e quando vedrete una partita di calcio del Paris Saint Germain, rivolgete un pensiero all’autore della “Poesia dei gelsomini”.