Cultura

La Realtà dell’Essere

“La prima impressione di Gurdjieff (scrive la de Salzmann) fu molto forte, indimenticabile. Aveva un’espressione sul viso che non avevo mai visto: non era l’intelligenza usuale di una mente raziocinante, ma una visione che vedeva tutto, senza giudicare né condannare”.

L’insegnamento di Gurdjieff parla all’uomo contemporaneo, a chi nutre un profondo senso di insoddisfazione, si sente isolato e senza direzione. La prima richiesta della Quarta via è ‘conosci te stesso’ e tale principio è molto più antico di Socrate.

Gurdjieff ci ha trasmesso una scienza in grado di mostrarci chi siamo, le nostre capacità potenziali, e ciò che occorre sviluppare. Una conoscenza esoterica che studia la relazione dell’uomo con Dio e con l’Universo.

Jean de Salzmann nacque nel 1889 in Francia. A Tiflis, nel Caucaso, dove si trasferì col marito, aprì una scuola di musica basata sul metodo Dalcroze. Fu lì che, a trentanni, incontrò Gurdjieff. I de Salzmann si consacrarono al suo insegnamento, vendettero casa e possedimenti pur di seguirlo da Costantinopoli a Berlino, e infine a Fontainebleau, vicino a Parigi, nel 1922.

Madame de Salzmann lavorò al fianco di Gurdjieff per trentanni e fu soprattutto lei a diffonderne, in seguito, il messaggio.

Dai suoi quaderni di appunti è tratto il libro “La Realtà dell’Essere”, dal quale ho estratto il brano che ho scelto.

“Le forme e la realtà fanno parte di un unico tutto, ma esistono in dimensioni diverse. Il reale non è influenzato dal materiale del mio pensiero e non lo può assorbire. La Realtà sta su un altro livello. Tuttavia il materiale dei miei pensieri assorbe il reale e costruisce illusioni basate su forme. La forma agisce come un velo che nasconde la realtà. Quando non percepisco la realtà di me stesso, non posso far altro che credere a questa illusione e chiamarla ‘io’. Ciò nonostante, l’illusione è solo un miraggio che si dissolve nel momento in cui si stabilisce il silenzio. Devo vedere lo spazio tra i pensieri, un vuoto che è realtà, e ho bisogno di rimanere il più a lungo possibile in questo spazio. Allora appare un altro tipo di pensiero, lucido e intelligente, un pensiero di un altro livello, di un’altra dimensione”.

Jeanne de Salzmann

La Realtà dell’Essere, La Quarta via di Gurdjieff (Astrolabio, 2011)