Economia & Lobby

Come noi cambieremo la finanza. Si può fare davvero

Ilaria Mauric di mestiere fa l’art director e la user interface designer ed è forse lei (non un top manager) che ci consegna la testimonianza più autentica: “Se voglio un cambiamento – afferma – posso cominciare a partire da me e dalle mie scelte”.

Padre Alessandro Zanotelli, già direttore di Nigrizia, non si occupa di tecnologia. È missionario comboniano ma con Ilaria condivide qualcosa di ben più importante: la rotta da seguire.“Un’educazione popolare (diffusa, accessibile) dell’uso dei soldi per uscire dalla bolla speculativa. I soldi non possono creare solo soldi”. “A questo “tanto è così e non ci si può fare niente” io non ci sto. Davvero a un mondo di cui siamo già, troppo spesso, poco entusiasti preferiamo contrapporre la non-scelta?”.

Ilaria – ma anche Vittorio, Marco, Luca e tanti altri – hanno scelto di non delegare e hanno aderito a Banca Etica.

Ci hanno messo la faccia – nel vero senso della parola – partecipando all’iniziativa Non con i miei soldi per incentivare una finanza trasparente che investa su welfare, economia sociale e cooperazione. Una finanza partecipata che apre tavoli di discussione con gli azionisti e che trae origine da una semplice domanda: Cosa ci fate con i miei soldi? Perché quei pochi che ho (come sottolinea Giuditta, una delle clienti) dovrei darli proprio a voi?

Banca Etica insieme a Fondazione Culturale Responsabilità Etica ha poche risposte ma efficaci. Non ci sono grandi guadagni ma, allo stesso tempo, si sa dove finisce il denaro: sei tu che scegli. Con l’apertura di un conto corrente, o la sottoscrizione di un fondo pensione diventi non solo un cliente ma, prima di tutto, un socio.

E allora cosa si fa “con i soldi”? Ce lo raccontano. 

Secondo Marco Morganti, amministratore delegato di Banca Prossima, nata dal Gruppo Intesa San Paolo, “Bisogna distinguere tra quella che comunemente denominiamo finanza etica e quella che prende il nome di ‘finanza armata’. Il cittadino può – e deve – esercitare una vigilanza. Banca Prossima aiuta questo processo non investendo in attività moralmente reprensibili ma incentivando, appunto, i processi etici”. Morganti lo dice senza mezzi termini: “qui non si tratta di elargire la ‘buona novella’ ma di fornire degli strumenti finanziari specializzati per il terzo settore, garantiti dalla responsabilità, dalla solidità ed eticità del progetto”.

Eppure la “good news” è arrivata: ‘Lo facciamo – continua Morganti – sapendo di non essere riferimento solo per pochi; una recente statistica ha dimostrato infatti che la conoscenza nei cittadini di quello che fa Banca Prossima è molto più ampia di quanto ci si potrebbe aspettare. Siamo diversi e uguali alle altre banche ma la nostra ‘rivoluzione’ parte dagli Strumenti, da quello che sentiamo come il nostro Valore”Il Terzo Valore ( www.terzovalore.com ), appunto, dove sono consultabili tutte le iniziative che al momento si possono finanziare.

Passiamo dalla Svezia all’Italia: un passo troppo lungo? Di certo intrigante. Jak Bank Italia sta provando ad importare nel nostro paese il modello svedese Jak, incentrato sul rilancio di “Terra, Lavoro e Capitale”, di cui abbiamo già avuto modo di parlare un post fa attraverso un comitato promotore che ha avviato l’iter per l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie all’esercizio dell’attività bancaria. Attualmente opera – con successo – per la sensibilizzazione e l’aggregazione cittadina. Un progetto interessante e… senza interessi.

Con banche quali Etica, Prossima, BCC-Banche di Credito Cooperativo, Jak, per fare degli esempi pratici in Italia, possiamo investire (in tutti i sensi) su sostenibilità e sviluppo sociale. Anche da domani stesso! E non è vero che banche ‘sono tutte uguali’: andate a conoscere meglio Intesa San Paolo e BNL, lo meritano.

Ai più interessati, per sentire la nostra voce su questi temi è possibile ascoltare l’intervista rilasciata a Social Radio – Innova (www.socialradio.it).

Per conoscerei principali protagonisti della finanza etica segnaliamo il convegno nazionale organizzato da ASVI Social Change sul “Terzo Settore e Competenze per il Futuro: confronto con i protagonisti”  l’11 luglio a Roma. Tutte le info sono disponibili su Asvi.it