Cultura

Stregonerie, la potenza degli editori

La prima selezione dei candidati allo Strega di quest’anno ha dato il suo responso: la cinquina è formata, nell’ordine di classificazione, da Emanuele Trevi con ‘Qualcosa di scritto’ (Ponte Alle Grazie) da Gianrico Carofiglio con ‘Il silenzio dell’onda’ (Rizzoli), da Alessandro Piperno con ‘Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi’ (Mondadori), da Marcello Fois, ‘Nel tempo di mezzo’ (Einaudi) e infine da Lorenza Ghinellii per ‘La colpa’ (Newton Compton).

Come sempre queste scelte genereranno una serie di commenti e polemica (peraltro già iniziate) che comunque fanno parte dell’ormai lunghissima tradizione del Premio che, vale la pena ricordarlo, è forse l’unico che movimento un grosso interesse mediatico e soprattutto una buona spinta commerciale. Questo fa sì che l’attenzione delle grandi Case Editrici sia evidente, purtroppo (lo affermo da autore) a scapito dello scrittore e del suo prodotto che spesso, anche se di buona qualità, passa in secondo piano a causa proprio della focalizzazione sula “potenza” degli editori e della loro capacità di muovere i voti dei giurati.

Piaccia o non piaccia questa è la caratteristica dello Strega e su questo si sono spesi fiumi di inchiostro e di parole, sul fatto che ogni anno, una volta adocchiati i nomi degli editori partecipanti, si dà per scontato il vincitore. Anche quest’anno si è parlato di una vittoria da giocarsi tra Rizzoli e Mondadori, tra Piperno e Carofiglio, mentre la prima tornata è stata decisamente a favore di Trevi. Come sempre, ripeto, sento parlare e leggo molto di editori o di autori (come cavalli degli editori) ma poco sul valore dei testi presentati. Certamente finché ‘Gli amici della Domenica’ saranno legati a doppio filo con il mondo editoriale, sarà abbastanza utopico non pensare a influenze editoriali, ma è anche vero che le grandi case, un po’ come le grandi squadre calcistiche, hanno la possibilità di schierare gli autori più conosciuti e spesso più apprezzati.

Personalmente mi limito a constatare che quattro degli autori della cinquina, Fois, Trevi, Carofiglio e Piperno, hanno tutti un buon pedigree e hanno presentato opere di buon livello, mentre l’unica sorpresa, in fondo, può essere considerata la presenza della Ghinelli con un’opera inquietante e coraggiosa. Per entrare del tutto nel gioco ‘Strega’ rilevo che la battaglia per la vittoria si fa interessante per la presenza di due testi di case dello stesso gruppo, Einaudi e Mondadori, le quali, se non troveranno una convergenza (proprio come in politica…) rischieranno di spianare la vittoria alla concorrenza, a Carofiglio già molto quotato o a Trevi che come abbiamo visto ha raccolto in prima battuta molti consensi. Staremo a vedere, ma la logica ( e il fatto che concorra per il SuperCampiello) mi fa pensare che il bel libro di Fois sarà sacrificato per appoggiare Piperno e tentare di battere la concorrenza. Lunga vita allo Strega!