Cultura

Presentazione a Milano per “Le ultime parole di Falcone e Borsellino”

Il 28 maggio alle 18.30 alla libreria Feltrinelli di piazza Piemonte si terrà il dibattito "A vent'anni dalle stragi". Sarà l'occasione per riflettere su quelle verità per cui i due giudici ammazzati dalla mafia persero la vita. Interverranno Antonella Mascali, autrice del volume, Umberto Ambrosoli e Nando dalla Chiesa

Per ricordare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a Milano lunedì 28 maggiosi terrà il dibattito “A vent’anni dalle stragi”. L’appuntamento è per le 18.30 alla libreria Feltrinelli di Piazza Piemonte 2. Interverranno come relatori Antonella Mascali, Umberto Ambrosoli e Nando dalla Chiesa.

La cronista del Fatto Quotidiano presenterà il suo libro “Le ultime parole di Falcone e Borsellino” (Edizioni Chiarelettere) con la prefazione curata da Roberto Scarpinato. Il volume nasce come omaggio ai due magistrati ammazzati da Cosa Nostra, che vengono raccontati attraverso loro appunti, interviste e interventi. Lo scritto è quindi un ritorno alle fonti, a ciò che veramente hanno detto e scritto, ora che stanno venendo alla luce quelle verità per le quali entrambi hanno sacrificato la vita.

Ecco uno stralcio della prefazione di Robero Scarpinato: “La realtà che abbiamo vissuto e sofferto con Giovanni e Paolo racconta che, diversamente da quanto si ripete nelle cerimonie ufficiali, il male di mafia non è affatto solo fuori di noi, è anche tra noi. Racconta che gli assassini e i loro complici non hanno solo i volti truci e crudeli di coloro che sulla scena dei delitti si sono sporcati le mani di sangue, ma anche i volti di tanti, di troppi sepolcri imbiancati. Un popolo di colletti bianchi che hanno frequentato le nostre stesse scuole e che affollano i migliori salotti: presidenti del Consiglio, ministri, parlamentari nazionali e regionali, presidenti della Regione siciliana, vertici dei servizi segreti e della polizia, alti magistrati, avvocati di grido dalle parcelle d’oro, personaggi apicali dell’economia e della finanza e molti altri. Tutte responsabilità penali certificate da sentenze definitive, costate lacrime e sangue, e tuttavia rimosse da una retorica pubblica e da un sistema dei media che, tranne poche eccezioni, illumina a viva luce solo la faccia del pianeta mafioso abitata dalla mafia popolare, quella del racket e degli stupefacenti, elevando una parte a simbolo del tutto”.