Politica

B.: “Grillo è figlio dell’antipolitica. Candidato io? Me lo sto chiedendo”

L'ex presidente del Consiglio da Bruxelles smentisce Repubblica, secondo cui sarebbe intenzionato a ricandidarsi alle prossime politiche: "Nel centrodestra stiamo ragionando su cosa fare per affrontare la situazione". I Cinque Stelle? "Sono una bolla che deve dare un segnale a tutti i partiti"

Non sa se scenderà in campo anzi, se lo domanda anche lui. Poi smentisce quanto scritto oggi da Repubblica. Secondo il quotidiano infatti, Silvio Berlusconi sarebbe pronto a presentarsi come candidato premier alle prossime politiche. Ma è lo stesso Cavaliere a prendere le distanze e a puntualizzare che bisogna distinguere “cose false e cose vere”. “Non c’è assolutamente nulla all’interno del partito che corrisponda alla situazione dipinta da Repubblica, che sappiamo essere un giornale ostile al partito”, ha dichiarato l’ex premier, a Bruxelles per il vertice Ppe. E ha rilanciato anche l’idea della federazione dei moderati.

Un’analisi quasi a tutto campo della situazione politica italiana che non può non passare da un giudizio sul successo elettorale del Movimento Cinque Stelle: Berlusconi ha aggiunto di essere  tentato di congratularsi per il risultato del movimento di Beppe Grillo. Non ha ancora pensato di fargli i complimenti dopo il successo delle amministrative “però – osserva – magari glieli faccio”. “Però – ha proseguito – anche Grillo è figlio di questo momento, dell’antipolitica e quindi è una bolla che deve dare un segnale a tutti coloro che fanno invece politica e che sono in campo con gli attuali partiti a una profonda necessità di rinnovamento”.

Quanto al futuro del centrodestra il Cavaliere parla anche delle possibilità personalità che possono “rinfrescare” il panorama su quel fronte politico. “Se Luca Cordero di Montezemolo scende in campo – ha detto Berlusconi dopo avere puntualizzato di averlo incontrato solo una volta – non potrà che stare con i moderati”. Proprio oggi il fondatore di Italiafutura è intervenuto dalle colonne del Corriere, dove ha scritto che probabilmente si candiderà alle politiche 2013, ma “senza alleanze gattopardesche”. Non ha però fornito molti dettagli in merito al nuovo progetto politico a cui sta lavorando, specificando di volere “costruire un Ppe italiano, una formazione, una federazione per l’Italia in cui si raccolgano tutti gli italiani che non si riconoscono nella sinistra”.

Al momento nel Pdl “stiamo ragionando su cosa fare per affrontare la situazione” così come si è delineata dopo le ultime elezioni amministrative che però “conoscevamo già, non ci ha colto di sorpresa”. Secondo Berlusconi infatti, “l’errore fondamentale è che i nostri alleati abbiano voluto andare da soli” e quindi il Pdl si è ritrovato a “correre da solo”. Ma, ha ricordato il leader del centrodestra da Bruxelles, “sappiamo bene che i moderati sono la maggioranza del Paese, e quindi vince la sinistra dove sanno stare insieme al momento delle elezioni”, anche se poi, una volta chiuse le urne, “litigano tutto il tempo”. Una giornata di forti tensioni quella di oggi dove, dopo le indiscrezioni della stampa, Sandro Bondi ha dato le dimissioni da coordinatore. Che il Cavaliere e il segretario Alfano hanno respinto.