Cultura

Altro che casalinghe, in Italia disperate sono le attrici. Clandestine

Si autodefiniscono “Desperate Houseactress”, ossia attrici disperate a domicilio. La formula non è nuova ma continua ad essere originale, soprattutto in tempi di crisi come questi. Sono gli “esperimenti di teatro da camera” di Roberta Calandra, Laura De Marchi e Nadia Perciabosco (la De Marchi e la Perciabosco, insieme a Barbara Mazzoni, sono anche le interpreti). “L’idea – spiegano le due autrici, Roberta Calandra, sceneggiatrice, scrittrice e arteterapeuta, e Nadia Perciabosco, attrice – ci è venuta per sopravvivere: in un momento in cui i teatri e gli spazi culturali chiudono, non resta che aprire le case e i salotti all’arte, creando eventi duttili, gustosi ed esportabili anche in altri luoghi privati”.

La proprietaria del salotto, la Contessa Calandra, racconta come è andata: “Considerando la chiusura dei manicomi e la crisi economica, tre povere attrici dagli evidenti tratti caratteriali borderline hanno un giorno bussato alla mia porta, spacciandosi per portatrici di un imprecisato messaggio religioso, poi hanno occupato indebitamente il mio salone, dove recitano costantemente astrusi pezzi comici. Ad un certo punto mi ci sono quasi affezionata e ho cominciato a domandarmi: perché non trasformare una occupazione indebita in una occupazione debita?”.

Proprio stasera, a Roma, la nuova replica, ma il tutto resta clandestino: “Cominciamo alle 20.30 – spiega la Perciabosco – e con dieci euro a biglietto riusciamo a mettere in scena i nostri sketch migliori. Ma l’indirizzo è top secret, per saperlo occorre telefonare al 3207078865 o scrivere a solotrepalore@tiscali.it e prenotarsi”. Lo spettacolo diventa quindi flash mob e nomade, forte solo del passaparola e della bravura dei suoi interpreti. Una tendenza sempre più diffusa tra molti attori, anche ampiamente affermati, come il Premio Donatello Stefano Viali che, ieri, a Casa Trevisani, ha portato in scena “Una serata in famiglia” (chiamare il 338.9917606 per la prossima replica).