Cronaca

La mania del complotto che non ci fa andare avanti

Dunque esistono anche l’imprevedibilità, l’irrazionalità, la follia omicida e i capannoni che crollano per un terremoto in Pianura.

In 24 ore la nostra capacità di capire come è e come va l’ Italia e quali sono i rischi che viviamo è stata messa a dura prova. Il  giornalismo, la comunicazione, la discussione nei social network   dovrebbero servirci a indagare e approfondire le cose, non a ripetere con monotona ossessione formulette più o meno sempre uguali, che addebitano sempre il male a un complotto dell’avversario, salvo poi non saper neanche bene definire chi è questo avversario.  

Personalmente non avevo subito pensato che l’attentato di Brindisi fosse opera di un folle, ma dopo qualche ora ho cominciato a metterlo nel conto e poi a pensarci sempre di più, quando mi son reso conto che non ci vuole un forte gruppo per far esplodere tre bombole di gpl, forse lo si può persino fare da soli.  (Ho visto D’Alema a metà pomeriggio in tv che non lo aveva ancora capito…presidente del Copasir.)  

Intanto nel mio Facebook  i commenti degli anti-mafia sembravano i più logici e pacati  accanto a quelli che attribuivano le bombe a una nuova P2 del malaffare e c’era persino chi attribuiva al Governo il ruolo di mandante. Chissà perchè ci possono essere  i folli che sparano ai ragazzini negli Stati Uniti, in Francia, in Norvegia ma da noi no, da noi tutto dev’essere una grande macchinazione.  Siamo in un mondo di 7 miliardi di persone, siamo in un paese di oltre 60 milioni, non siamo mai stati così tanti, e pieni di tecnologie di ogni genere: possono succedere tante cose.

Non esiste la capacità di prevedere e prevenire tutto. Come non si prevengono le singole scosse di terremoto. L’unica certezza è che si devono rispettare le norme antisismiche e che 4 operai sono morti sotto capannoni crollati. Al momento in cui scrivo non ho elementi per sapere, ma posso dire che dubito che quei capannoni, in cui si lavora anche la notte tra sabato e domenica, fossero sicuri.  Questi sono certamente problemi della sicurezza dell’Italia.

Le  paranoie securitarie e complottistiche sono come delle formule superstiziose che non ci fanno affrontare la realtà.