Cronaca

Escort, a Bari i pm chiedono il processo per Gianpaolo Tarantini e Sabina Began

Sono accusati di aver reclutato donne perché si prostituissero con il premier nelle sue residenze romane. A dar impulso all'inchiesta le dichiarazioni di Patrizia D'Addario che aveva addirittura registrato una conversazione con Berlusconi dopo aver passato la notte a Palazzo Grazioli 

La Procura di Bari ha chiesto il processo per Gianpaolo Tarantini e altre sette persone nell’ambito del’inchiesta sulle escort che l’imprenditore barese avrebbe portato in ventuno occasioni, tra il 2008 e il 2009, nelle residenze dell’ex premier Silvio Berlusconi. Oltre a Tarantini, tra gli indagati c’è suo fratello Claudio, Sabina Began, ribattezzata “l’ape regina”, le show girl Letizia Filippi e Francesca Lana, l’avvocato barese Salvatore Castellaneta, gli amici di Gianpaolo, Pierluigi Faraone e Massimiliano Verdoscia.

A Tarantini è contestato nell’avviso di conclusione delle indagini notificato lo scorso settembre, di “aver reclutato donne al fine di farle esercitare la prostituzione con Silvio Berlusconi in occasione degli incontri organizzati presso le sue residenze”. Lo avrebbe fatto, secondo i pm Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis, per “consolidare il rapporto con Berlusconi e ottenere per il suo tramite incarichi istituzionali e allacciare, avvalendosi della sua intermediazione, rapporti di tifo affaristico con i vertici di Protezione civile e Finmeccanica”.

A dare il via all’indagine era stata Patrizia D’Addario, una escort che aveva passato una notte a Palazzo Grazioli e aveva addirittura registrato una conversazione. Lo scandalo degli incontri organizzati da Tarantini era stato successivo alle polemiche per la partecipazione del Cavaliere alla festa di compleanno della diciottenne Noemi Letizia e anche all’inchiesta per le feste ad alto tasso erotico nella villa di Arcore. “Eventi” per cui sono stati istruiti a Milano due processi; il primo quello che vede imputati l’ex agente delle star tv, Lele Mora, l’ex direttore del Tg4, Emilio Fede, e la consigliera regionale Nicole Minetti per induzione e favoreggiamento della prostituzione; e l’altro quello che ha messo sul banco degli imputati lo stesso Berlusconi accusato di prostituzione minorile e concussione. Secondo i pm di Milano l’ex primo ministro la notte tra il 27 e il 28 maggio del 2010 chiamò in Questura perché rilasciassero una minorenne marocchina, Karima El Marough detta Ruby, che era stata ospite delle feste del Cavaliere.