Cultura

Berlufilm, il posto delle fregole

La riunione era stata molto eccitante. E anche soddisfacente. Berlusconi voleva un film su se stesso? Ebbene lo avrebbe avuto. Il verbale delle idee era stato firmato, soprattutto perché ognuno si era assunto le proprie responsabilità e, soprattutto, perché finisse negli archivi di Stato a futura memoria.

Il nocciolo della discussione si era indurito attorno allo stile e alla trama. Un film sul Cavaliere doveva ricalcare la mano di John Ford. Scartato da Confalonieri (“Un uomo tranquillo è provocatorio”), anche se “Le nuove ombre rosse” gli erano piaciute, i comunisti sono sempre in agguato. Emilio Fede, che non sapeva dove mettere i due milioni di euro che teneva sempre come argent de poche, emise un gridolino: “Ingmar Bergman, ecco ci vuole un film problematico e intimista!”. Ghedini saltò come tarantolato: “Scherziamo vero? Bergman ha girato Il Posto delle Fragole. Noi, con Ruby, veniamo pelati vivi: il Posto delle Fregole, ve lo immaginate?”. Cadde il silenzio e, via via, furono scartati modelli come Bertolucci (“Novecento, no. Io me ne sono fatte duemila e oltre”), Fellini (“La città delle donne? Mi diventa la città delle troie, andiamo”), Olmi (L’albero degli zoccoli diventa il cespuglio delle zoccole e siamo fatti”), Marcel Carné (“Escluso, il porto delle nebbie, sembrano i miei processi”), William Wyler (“Ben Hur mi starebbe a pennello…no, no, poi finisco sui blog Ben Dur e la sua biga. Non si può fare”).

Sidney Pollack? I tre giorni del condor? Bello, questo piumato signore dei cieli che domina dall’alto… “Sempre di uccello si tratta” intervenne Fede che aveva finito di contare i due milioni di euro: “Allora meglio King Vidor, Ruby fiore selvaggio”. A questo punto il verbale si interrompe. Di Emilio Fede non si sono avute più notizie. Dei due milioni, nemmeno. Ma il film – sembra – si farà. L’idea è dei fratelli Vanzina che hanno fatto pace con Neri Parenti. Si parla di Ferragosto a Lampedusa, di Natale ad Antigua e di Un giorno qualunque a Cantù Cermenate. Parenti ha insistito fino all’ultimo per “Le nuovissime comiche”.