Cultura

“Diritti…al cinema!”, si parla di carcere<br/> La rassegna di Magistratura democratica

Terzo appuntamento della kermesse milanese sulla tematica dei diritti costituzionali. Il dibattito sarà trasmesso sul fattoquotidiano.it

Sarà la proiezione di “Amore buio” di Antonio Capuano a introdurre questa sera il tema delle carceri per il terzo appuntamento di “Diritti…al cinema!”, il primo ‘cinedibattito’ milanese sulla tematica dei diritti costituzionali. Una rassegna che è iniziata martedì 17 gennaio (qui il programma completo) ed è stata organizzata nel capoluogo lombardo da Magistratura Democratica presso il Circolo Culturale San Fedele (in via Hoepli 3). Il film inizierà alle 20, con ingresso aperto sino ad esaurimento posti (biglietto d’ingresso € 6) a cui seguiranno dibattiti che saranno trasmessi in streaming dal sito del fattoquotidiano.it.

Seguirà come sempre il dibattito che stasera vedrà gli interventi di Franco Maisto, Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Bologna, Stefania Mussio, direttore del Carcere di Lodi, e Luigi Manconi, sociologo, già senatore, da sempre impegnato nella tutela dei diritti dei detenuti.

Lo scorso 24 gennaio, in occasione del secondo appuntamento della kermesse, era stato trasmesso il film “Terraferma” di Emanuele Crialese, accolto con entusiasmo da pubblico e critica allo scorso Festival di Venezia. Erano ospiti Livio Pepino, direttore della rivista “Questione Giustizia” e grande conoscitore della legislazione in materia di immigrazione, Fabio Quassoli, professore associato sociologia e ricerca sociale dell’Università Bicocca e l’infettivologa Giuliana Troja che ha raccontato la sua esperienza vissuta con Medici Senza Frontiere al Centro di accoglienza di Lampedusa.

L’ultimo appuntamento della rassegna di martedì prossimo sarà dedicato al tema dell’economia con la proiezione di “Louise Michel”. Il film di Benoît Delépine e Gustave de Kervern  racconta il lavoro ai tempi della crisi, tra cassa integrazione e mancata giustizia sociale. Tra gli ospiti che interverranno l’economista Tito Boeri, Marco Travaglio e Maurizio Landini della Fiom.

(E.B.)