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Tunisia in festa: code e alta affluenza <br/> alle urne per le elezioni presidenziali

A metà giornata già quattro milioni hanno votato. Molte le donne ai seggi. "Questa è la dimostrazione che bisogna investire sul popolo" dice un elettore. Favoriti gli islamisti, grande frammentazione: sono quasi 80 i simboli di partito nelle schede

Gente in coda alle urne a Tunisi

Tunisi – La Tunisia ritrova il voto dopo il regime di Ben Ali e non perde l’occasione per far vedere a tutto il mondo la voglia di cambiamento che si respira a tutti i livelli del Paese: a metà giornata sono già in quattro milioni ad aver espresso la propria preferenza per l’elezione dell’Assemblea Costituente. Le prime ore delle elezioni – si vota dalle 8 alle 20 ora italiana – sono andate benissimo. Lunghe code ai seggi di chi si era registrato al voto, dove a mezzogiorno ora locale si è superato il 30 e sfiorato a volte il 40% di gente che ha già votato. Più difficile da valutare – e sicuramente più bassa -la partecipazione tra i non registrati ad agosto, che erano circa il 45% degli aventi diritto e che comunque possono partecipare se votano attorno alla loro residena ufficiale.

Raccogliamo dichiarazioni addirittura poetiche: “Non è più la Tunisia di ieri, e questa è la dimostrazione che bisogna investire sul popolo, e il popolo che resta non sono i Ben Ali e i Gheddafi” ci dice un informatico 28 enne, di nessun partito. “Sto facendo coda da due ore per accompagnare mio marito, poi lui la farà con me forse per altre due in un altro seggio, ma ne farei anche quindici per la mia nuova Tunisia” dice Rachida, incinta al settimo mese. Anche se c’erano le ( fasulle) votazioni del regime – l’ultima del 2009 – oggi la stragrande maggioranza dichiara di votare per la prima volta.

Immagini-tipo di queste elezioni sono il dito tinto di inchiostro per la impronta digitale e le molte bandierine nazionali sventolate da chi è in coda. Ad occhio nostro c’è meno di una donna ogni due elettori, ma ce ne sono parecchie, più di una su tre. Le impressioni dirette che raccogliamo nel centro di Tunisi vengono confermate sia da chi ha visto i quartieri residenziali che i quartieri popolari. Da Sidi Buzid il sociologo italiano Fabio Merone, che assiste la missione degli osservatori italiani, conferma che è una festa. Le rivalità politiche sembrano messe tra parentesi dalla soddisfazione del momento. Non si sentono neanche più lamentele sulla enorme quantità di sigle, nonostante la scheda lenzuolo che contiene, in media, 80 simboli. I seggi saranno assegnati nelle 25 circoscrizioni, non si prevedono exit poll ma i partiti assicurano che a notte avranno già un’idea.