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Tempi di crisi, mi compro un’isola

L’ultima perversione dei multimiliardari del globo è comprarsi un’isola. I soldi dei risparmiatori che le borse “bruciano” ogni giorno in mancanza di regole vanno a finire nella tasca di qualcuno che non sa neppure come spenderli!

Non è un caso se in piena crisi il mercato delle piccole isole dai Caraibi al nostro Mediterraneo sia più fiorente che mai e le occasioni si sprechino: per farsene un’idea basta una navigazione su una specie di emporio virtuale dove si può concludere un buon affare già con un paio di milioni di euro. Non è tanto se si considera il costo di alcuni appartamenti nei centri urbani, e poi «vuoi mettere» che come vicino di isola, per esempio alle Bahamas, si può avere Johnny Depp, Nicholas Cage o Faith Hill?

Per la verità è più facile trovarsi qualche magnate russo come il Paperone moscovita Anton Bakov il quale non solo si è recentemente comprato un intero atollo, ma si è anche autoproclamato Zar rifondando l’impero russo in mezzo all’oceano Pacifico nell’arcipelago polinesiano delle Cook.

Il nostro, manco a dirlo, è un ex deputato del parlamento di Putin, il quale in pochi anni è misteriosamente divenuto così ricco da abbandonare la vita pubblica e dedicarsi esclusivamente al mondo degli affari. Con la promessa di investimenti milionari in quel paese, è riuscito ad ottenere l’atollo polinesiano, del quale ha subito preso possesso con altri cinque amici, ribattezzandolo Suvorov in onore di un generale russo.

Dopo aver edificato una dacia in stile destinata a divenire il palazzo del governo, in men che non si dica sono state indette nuove elezioni, Bakov è stato eletto premier, i suoi compagni ministri, e tutti insieme invece hanno approvato una «Carta» fondata sulla monarchia costituzionale, erede dell’impero zarista di Pietro il Grande.

Lo zar non potrà che essere un suo discendente… Il nuovo Stato ha già il suo stemma che pare frutto di un abile compromesso storico abbracciando vecchio e nuovo: l’intramontabile aquila bicipite imperiale stringe tra gli artigli falce e martello, simbolo del successivo impero sovietico.

E’ già stato emesso il primo passaporto elettronico e per diventare cittadini del nuovo impero russo basta fare richiesta, come invita il sito istituzionale, (http://russianempire.org) che ha anche un video promozionale sotto l’autoironico titolo «L’impero russo o la Sharm el sheikh russa».

Il sospetto è che l’autoproclamato impero russo divenga ben presto un altro paradiso fiscale. Alla faccia nostra, naturalmente.