Diritti

Le istituzioni ti mollano? Denunciale

Oggi riporto la lettera di Riccardo Corradino da Ravenna , disabile motorio al 100%, dove mette in evidenza le difficoltà legate alla propria assistenza personale, dopo che a causa di una caduta la madre ha riportato la frattura della rotula.

Gentilissimo Luca,

Sono un disabile motorio di 31 anni (riconosciuto invalido civile al 100% in condizione di gravità) residente a Ravenna, convivente solo con mia madre.

Lo scorso marzo lei ha subito la frattura della rotula con conseguente ospedalizzazione di alcuni giorni e successivo periodo di immobilizzazione della gamba per mezzo di ingessatura. Fino a quel momento non usufruivamo di alcun servizio socio-assistenziale territoriale ma, data la situazione di emergenza per cui non c’era altra persona che potesse provvedere con regolarità ai miei bisogni primari, abbiamo richiesto il servizio di assistenza domiciliare per alzarmi dal letto alla sedia a rotelle per due volte al giorno.

Il servizio è stato concesso dopo pochissimi giorni, provvisoriamente per un periodo stimato di 60 giorni, per 45 minuti per 2 volte al giorno, 7 giorni su 7. L’assistenza continuativa, tuttavia, sia notturna che diurna, è sempre rimasta a nostro totale carico.

Giunti allo scadere dei 60 giorni (precisamente lo scorso 28 maggio) ci è stato comunicato che il servizio sarebbe stato prorogato solo fino al prossimo 11 giugno, festivi esclusi. Questo in barba ad ogni documentazione medica che certifica l’ulteriore periodo di convalescenza di mia madre per il recupero funzionale dell’arto!

Alla luce di ciò ho prontamente informato tramite e-mail l’assistente sociale, il presidente e il direttore dell’ente erogatore (Azienda servizi alla persona di Ravenna, Cervia e Russi), il sindaco di Ravenna, la dirigente comunale del Servizio politiche giovanili, volontariato, pari opportunità e cooperazione decentrata area politiche di sostegno, giovani, sport e rapporti internazionali, e il capo di Gabinetto del sindaco che, nel caso in cui non si trovi un’equa soluzione a breve, provvederò a recarmi alla stazione dei carabinieri per inoltrare un esposto alla Procura della Repubblica per l’ipotesi dei reati di abbandono di incapace, omissione di soccorso ed omissione in atti d’ufficio.

Spero che il racconto di questa mia vicenda possa smuovere le acque non solo per le mie esigenze personali, ma per quanti si trovano in condizioni analoghe senza sapere come raggiungere una via d’uscita perché prive della cultura giuridica necessaria per questo genere di battaglie.

Il colore politico non c’entra!

Riccardo Corradino

Ravenna, 01/06/2011

Aggiornamento del 7 giugno 2011: Ieri, 6 giugno 2011, Riccardo Corradino ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso la Stazione dei Carabinieri di Ravenna per l’accertamento dell’eventuale violazione delle norme penali vigenti. Per prendere visione del documento clicca qui.

Per contattarmi scrivere a info@lucafaccio.it o raccontalatuastoria@lucafaccio.it