Cultura

La lotta dei Nuclei Armati Proletari

La copertina del libro "Vorrei che il futuro fosse oggi" di Valerio LucarelliTi devi leggere questo libro: Vorrei che il futuro fosse oggi di Valerio Lucarelli, mi fa un amico. Pensandoci credo di conoscere l’autore che, scherzando, mi fu presentato come il peggiore scrittore al mondo e allora sorrido e mi prometto di leggerlo.

Vorrei che il futuro fosse oggi è un libro avvincente nel quale si materializzano personaggi e fatti lontani nel tempo eterno dell’ingiustizia sociale. Storie che escono prepotentemente dalle pagine per scorrerti davanti come in una pellicola. Se la letteratura ha la forza di rendere la finzione più vera della realtà qui ha trovato pane per i suoi denti. L’inchiesta ci immerge in una delle pagine più buie e assurde della nostra storia.

Grazie a un’indagine scrupolosa, ad una scrittura asciutta, che non rinuncia alla bellezza, Valerio Lucarelli ha ridato colore e movimento alle istantanee in bianco e nero che la nostra democrazia ha rimosso dall’immaginario collettivo. Sprofondandole in una dimenticanza che oggi è tanto più pericolosa perché le condizioni precarie in cui quei ragazzi scelsero la lotta armata sono le stesse di oggi. Partirono da un’idea potente e spaventosa: “Fare emergere sulla scena politica strati sociali fino ad allora umiliati, portare sul terreno della lotta rivoluzionaria la questione carceraria”. Fu la nascita dei Nuclei Armati Proletari.

Come afferma lo stesso autore nel preludio: “Un pomeriggio incontro un protagonista di questa storia. Non è la prima volta. Sa che ho parlato con diversi suoi ex compagni e mi domanda a che punto sia con il lavoro. Ci penso in silenzio, mentre ci incamminiamo al solito bar. Quindi, gli rispondo. Ho raccolto molto materiale. Sufficiente per capire che non mi avete ancora detto nulla. Lui mi guarda e sorride. Mi fa segno di sedere e comincia a raccontare. Spero possa diventare presto un film, intanto accattatavillo!