Cultura

La Tate e Ai Weiwei, tra Internet e censura

Ai WeiweiL’anno scorso John Stack (Direttore della Tate Online) realizzò un documento strategico sull’attività digitale di Tate fino al 2012: in sostanza un vero e proprio piano triennale di attività con i nuovi media: Tate Online Strategy 2010–12.

Il documento rappresenta uno strumento prezioso per tantissime istituzioni perché parte da considerazioni anche critiche sulla presenza web di Tate e sviluppa una vision per punti su cui progettare poi tutte le attività digitali future, a partire dal sito web istituzionale.

L’introduzione spiega tutto:
La nostra ambizione è di rendere Tate Online il sito web d’arte più accattivante e più “social”, oltre a condividere contenuti che siano i più ricchi e approfonditi che si possano trovare in Rete: per fare questo occorre progettare una maggiore presenza per la Tate al di fuori del nostro sito web, in modo da impegnarsi con il pubblico Tate ovunque essi siano attivi online.
Per raggiungere questo ambizioso obiettivo si dovrebbe passare dal considerare Tate Online come ‘quinta galleria Tate’ verso una dimensione online che inglobi tutto quello che Tate fa praticamente: dalla ricerca e la conservazione a programmi di raccolta fondi. (
John Stack)

Molto esemplificativi in questo senso i 10 principi per la Tate Online:

  1. Tate Online deve essere prima di tutto orientata verso gli utenti.
  2. Il sito internet è una piattaforma per la pubblicazione e per l’interazione.
  3. Il sito web deve essere vivo con i pensieri, conversazioni, opinioni.
  4. I contenuti online, l’e-commerce e la community devono essere interconnessi.
  5. Tutte le pagine web sono l’inizio di una serie di percorsi possibili per gli utenti.
  6. I proprietari di contenuti devono essere in grado di gestire i loro contenuti.
  7. I contenuti on-line devono essere aperti e consentire la loro condivisione in rete.
  8. Contenuti e interazione devono “avvenire” dove il pubblico è più attivo.
  9. Offrire l’opportunità di personalizzare la propria navigazione migliorerà l’esperienza dei visitatori.
  10. Il sito web deve essere sostenibile.

Una visione, quindi, che mira a fare del sito un presidio ufficiale assolutamente contemporaneo grazie a una progettazione che tenga conto della sinergia con le piattaforme social, dei contenuti creati dagli utenti, e che segua logiche lontane anni luce dalla formalità di molti siti istituzionali.

Proprio in questi giorni Tate ha vinto il premio Best of The Web (categoria Social) del prestigioso Museums and The Web 2011, con il progetto “One-to-one with the Artist: Ai Weiwei”.

In sostanza, in occasione dell’esposizione “The Unilever Series: Ai Weiwei Sunflower Seeds 2010”, dell’artista Ai Weiwei è possibile andare davanti ad una videocamera e registrare la propria domanda all’artista: tutti i video e le risposte di Ai Weiwei sono organizzati, in modo  molto semplice ma immediato sul minisito creato appositamente per l’evento.

Il risultato (a dire il vero molto Camerà Cafè) è quello di rendere protagonista il pubblico con domande sui contenuti della mostra oltre ad interagire con l’artista in modo originale.

Purtroppo nei giorni scorsi Ai Weiwei è stato arrestato dal governo Cinese e attualmente non è chiaro dove si trovi l’artista. Per spingere al suo rilascio tantissimi musei mondiali si sono uniti in un’iniziativa, alla quale tutti possiamo contribuire. Trovate tutte le informazioni qui. (Nella foto l’artista cinese Ai Weiwei).