Politica

Il concordato da sconcordare

Il giorno 11 febbraio come ogni anno, puntuale come una maledizione, ricorre l’anniversario dei Patti Lateranensi, che comprendono anche il Concordato tra Italia e Vaticano per regolare non solo le relazioni, ma anche  e specialmente i rapporti economici. Quest’anno l’anniversario è l’82°. Come ogni anno il Nunzio apostolico (in gergo ambasciatore) del papa in Italia per l’occasione offre un ricevimento a cui partecipano un quarto di Vaticano, la Cei, quasi tutto il governo, parlamentari e intrallazzatori. In una parola il gotha della massoneria, nera, rosso, bianca. Signore e Signori, fate il vostro gioco! Puntate alto: ce n’è per tutti.

Con ogni probabilità questo raduno tra camerati si farà il giorno 18 febbraio 2011. Immagino che tutti si stiano preparando alla bisogna per riparare i buchi del bunga-bunga e far dimenticare le notti di Arcore compresa l’induzione di minorenne alla prostituzione. Se il cardinale Bertone o il Cardinale Bagnasco si faranno fotografare o riprendere accanto a Berlusconi, per l’occasione vestito con la cintura di castità, il messaggio che arriverà al mondo intero: che fotta o non fotta, che corrompa minorenni o corrompa donne adulte, che prostituisca o non prostituisca, che sia magnaccia o non sia magnaccia, che bestemmi o non bestemmi, a noi nulla ci cale perché, in fondo, è un bravo figliolo, che ama la Chiesa, la nutre, la sostiene, la finanzia; magari ogni tanto è un po’ birichino, ma noi, detentori del potere di rimettere i peccati in cielo e in terra, perdoniamo di gran cuore… fino alla prossima.

Con questa gerarchia e in queste condizioni, la gloria di Dio ha abbandonato il tempio, lasciando che diventasse spelonca di ladri e luogo di meretricio. Se la gerarchia cattolica accetta di celebrare i Patti Lateranensi insieme a Berlusconi, ha definitivamente buttato via la maschera e sarebbe bene che si dimettesse all’unisono perché essa è indegna di rappresentare l’Etica e tanto meno Gesù Cristo che ha scacciato i mercanti dal tempio.

Una sola celebrazione è possibile oggi, l’abolizione del concordato per realizzare il sogno cavouriano di «Libera Chiesa in libero Stato». In fondo, io voglio ritornare al vangelo originario. Chiedo troppo?