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Alla Columbia University solo lezioni a distanza per disinnescare le mobilitazioni per la Palestina. Arresti a Yale

La Columbia University, negli Stati Uniti, ha deciso di proseguire tutte le lezioni da remoto, nel tentativo di disinnescare le crescenti mobilitazioni degli studenti a sostegno del popolo palestinese. La scorsa settimana alcune centinaia di studenti si erano accampati all’interno del campus dell’ateneo in segno di solidarietà con la Palestina e per chiedere più attenzione alla crisi umanitaria in corso a Gaza. Hanno anche domandato alla scuola di rescindere gli accordi di collaborazione con società legate ad Israele. Giovedì scorso la rettrice Minouche Shafik ha però chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Per la prima volta da 50 anni la polizia è entrata nel campus arrestando una settantina di studenti.

Negli ultimi giorni ci sono stati troppi esempi di comportamenti intimidatori e molesti nel nostro campus. Il linguaggio antisemita, come qualsiasi altro linguaggio utilizzato per ferire e spaventare le persone, è inaccettabile e verranno intraprese azioni appropriate”, ha affermato in una nota la Columbia University, spiegando di aver agito “in base alle preoccupazioni sollevate dagli studenti ebrei”. Per la rettrice Shafik sono sono arrivate richieste di dimissioni da parte di diversi parlamentari sia Repubblicani che Democratici che l’accusano di non fare abbastanza per tutelare gli studenti ebrei. Lo scorso 2 gennaio la presidente di Harvard Claudine Gay era stata costretta a dimettersi dopo una lunga campagna contro di lei, sostenuta anche attraverso i media e con l’attivo supporto del finanziere di origini ebraiche Bill Ackman .

Oggi si segnalano arresti anche all’Università di Yale dove una cinquantina di studenti sono finiti in manette. I manifestanti hanno bloccato alcune strade intorno al campus, a loro volta chiedendo all’ateneo di disinvestire dalle imprese con legami con Israele. I fermati saranno sottoposti ad azioni disciplinari, che potrebbero includere la sospensione. Mobilitazioni pro Palestina si segnalano anche al Mit di Boston, all’Università di Michigan, alla Washington University, alla New York University oltre che alla Vanderbilt University e alla Unc Chapel Hill.

Domenica la Casa Bianca aveva condannato l'”intimidazione fisica contro gli studenti ebrei e la comunità ebraica” di Columbia, reagendo alla comparsa sui social di un video in cui attivisti pro-palestinesi minacciavano studenti ebrei con lo slogan “il 7 ottobre sarà ogni giorno per voi”. E sempre ieri, Elie Buechler, un rabbino che lavora con Columbia, aveva esortato centinaia a lasciare il campus poiché, a suo dire, “l’ateneo non aveva garantito la loro sicurezza”.