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Jo Squillo e il suo sostegno a Michele Santoro: “Alle Europee non mi candido, ma mi impegno con il suo movimento per la pace”

“Non corro, ma sarò vicina a Michele Santoro e mi impegnerò nel suo movimento a favore della pace“. A parlare è Jo Squillo, conduttrice tv, cantautrice e attivista, celebre – tra le altre cose – per il successo Siamo donne che portò al Festival di Sanremo del 1991 insieme a Sabrina Salerno. Squillo, in un’intervista a Storie di donne di Monica Setta (in programma sabato alle 14 su Rai2) dice che non si candiderà nelle liste di Pace Terra Dignità – la lista di Santoro – ma sottolinea che “Michele è un uomo coerente e pieno di passione politica. Sono felice di lavorare al suo fianco per la pace. Rifarò la versione nuova della canzone del 1967, quella che diceva ‘mettete i fiori nei vostri cannoni‘. Sono pronta a lavorare per lasciare ai nostri figli un mondo migliore”. Il riferimento è alla canzone che i Giganti portarono al Festival del ’67, Proposta, il cui testo recita così: “Mettete dei fiori nei vostri cannoni perché non vogliamo mai nel cielo molecole malate, ma note musicali che formino gli accordi. Per una ballata di pace, di pace, di pace”.

E a proposito di figli la cantante racconta di non averne avuti, ma di essere comunque diventata “mamma elettiva” sei anni fa di Michelle, una ragazza nata nel 1999. “Ci siamo conosciute poco prima che mio padre morisse, di lì a poco avrei perso anche mamma – dice -. Michelle veniva dal Friuli tutte le mattine a Milano alzandosi alle 5 del mattino. Io all’epoca lavoravo a Detto fatto mentre lei sfilava. Le proposi di dividere la mia casa ormai vuota e dal quel giorno sono passati sei anni. Non ci siamo più lasciate”. Quanto agli uomini della sua vita, scherzosamente Jo confessa di averne baciati tanti. Il bacio più bello? “Quello con Bruce Willis, indimenticabile. Anche se fu solo un bacio – rivela -. E poi Sting e Sandy Marton. Solo uno non volle baciarmi: Denzel Washington. Facevo il gioco del bacio per una mia trasmissione e lui fu l’unico a dirmi no”.