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Il duplice significato “poetico” del 21 marzo: nascita di Alda Merini e Giornata Mondiale della Poesia

“Sono nata il ventuno a primavera ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle potesse scatenar tempesta[…]”: sono i versi che descrivono una giornata che racchiude in sé diversi significati “poetici”. Il 21 marzo infatti, si celebra una giornata per lo più dimenticata dalle arti: la poesia, una delle forme espressive più belle e antiche utilizzate dall’uomo.

La Giornata Mondiale della Poesia è stata istituita nel 1999 dall’Unesco proprio con l’intento di valorizzare questa forma di comunicazione così universale e per riconoscere nell’espressione poetica un qualcosa di privilegiato necessario a promuovere il dialogo interculturale tra popoli. L’obiettivo è di andare oltre i confini, le lingue e le differenze, portando con sé un ideale di bellezza che diventa globale. Anche se purtroppo il genere poetico oggi è spesso sottovalutato e raramente i volumi di vendita premiano questo tipo di forma d’arte, tanto che sono poche le persone che ritengono che si possa vivere lavorando con la poesia.

Ma questa giornata concilia anche con il compleanno di una grande poetessa Italiana del ‘900, Alda Merini, che coltiva il suo talento poetico sin da giovanissima frequentando diversi salotti letterari. La sua prima pubblicazione è nell’Antologia della poesia italiana contemporanea 1909-1949, con le liriche: “Il gobbo e Luce”. Nel 1953 esce la sua prima raccolta, dal titolo “La presenza di Orfeo”. La sua produzione, intervallata dalla difficoltà della malattia mentale e dei ricoveri, vede un periodo particolarmente ricco tra gli anni ’80 e i primi anni del 2000: appartengono a questa lunga fase alcune opere come: La Terra Santa, L’altra verità. Diario di una diversa, Nel cerchio di un pensiero, Vuoto d’amore, Ballate non pagate, Clinica dell’abbandono.

E proprio nella poesia “Sono nata il ventuno a primavera”, contenuta nella raccolta “Vuoto d’amore” (Einaudi, 1991), la poetessa celebra la propria data di nascita ma non solo, sembra concentrare in un breve componimento di soli nove versi tutto il significato della propria esistenza e la capacità di leggere la realtà attraverso la sua poesia. Il 21 marzo quindi, secondo giorno di primavera, è una data simbolo sia di rinascita, di vita e quindi di poesia che è qualcosa che richiama alla vitalità dell’essere umano e alla capacità di andare fuori dagli schemi.

La poesia, con la sua capacità di catturare emozioni, pensieri e esperienze umane, rimane un mezzo universale per comunicare e connettersi al di là delle barriere dove il poeta quindi, sfugge da ogni cliché. “Poeta non è neanche una definizione, il poeta può essere tante cose: è un uomo di pensiero, un filosofo, un osservatore dei suoi tempi, un cronista, un giornalista e si riempie anche di spiritualità o tenta per lo meno” raccontava la poetessa anni fa in un’intervista a Tv2000. Nel giorno in cui avrebbe compiuto 93 anni i suoi versi risuonano a Milano, sua città d’origine, grazie a un reading (ore 16) sul Ponte dei Navigli (a lei oggi intitolato), con poesie e performance di teatro di strada del CETEC, fino allo Spazio Alda Merini, un centro culturale, ex tabaccheria, diventata dimora dei mobili che arredavano la camera da letto della poetessa in Ripa di Porta Ticinese 47.