Società

Just the woman I am: così una corsa non competitiva può aiutare a riflettere sulla parità

Itwia, Just the woman I am è l’evento che dal 2014, a Torino, attraverso una corsa-camminata di 5 chilometri aperta a tutte e tutti raccoglie i fondi per la ricerca universitaria sulla salute e sul cancro, promuove la prevenzione, i corretti stili di vita, l’inclusione e la parità di genere.

Organizzata dal Centro Universitario Sportivo di Torino e fortemente voluta dal suo Presidente Riccardo D’Elicio, questa manifestazione si svolge rigorosamente nella prima settimana di marzo, in concomitanza con la Giornata Internazionale della Donna.

Quest’anno la partenza sarà domenica 3 marzo da piazza San Carlo ma nelle giornate dell’1 e 2 marzo nella stessa piazza verrà allestito il Villaggio della Prevenzione e del Benessere come occasione di incontro e dialogo fra la cittadinanza, il mondo accademico e le scuole.

Perché una corsa non competitiva può aiutare a riflettere sulla parità? Prima di tutto perché coinvolge gli Atenei della Città: l’Università degli Studi e il Politecnico che sin dalla prima edizione sono al fianco del Cus Torino e sono tantissimi gli studenti e le studentesse che partecipano a questa iniziativa, che nel corso degli anni ha avuto un successo sempre maggiore, ed è arrivata quest’anno ad avere 30mila iscritti e iscritte.

La manifestazione però non si riduce solo alla corsa: le iniziative sono tante e si svolgono nel corso di tre giorni dall’1 al 3 marzo. Incontri, convegni, webinar nei vari ambiti promossi da Jtwim, visite di prevenzione gratuite e consulti offerti ai cittadini e alle cittadine. La partecipazione delle scuole e di molte associazioni rende l’iniziativa una giornata interessante per far parlare e interagire mondi diversi.

“Portare le donne ad avere un ruolo paritario rispetto all’altro genere non è solo giusto eticamente, ma anche economicamente ripagante. Arrivare alla piena parità di genere ci permette di investire maggiormente nella formazione e nel miglioramento della società stessa, quindi speriamo di tagliare presto questo traguardo!” afferma il Rettore del Politecnico.

Sappiamo bene quanta strada c’è ancora da fare perché nelle materie Stem permane il gender gap: le donne immatricolate nei corsi di laurea Stem sono solo il 39%. E quanto tempo ancora ci vorrà per rompere il soffitto di cristallo che esiste nelle Università italiane ai livelli apicali? Plasticamente questo gap lo si può vedere aprendo il sito della Crui, la Conferenza dei Rettori delle Università italiane, dove campeggiano le fotografie di 73 Rettori e 12 Rettrici. Di strada quindi da fare ce n’è ancora molta.

Anche nel mondo dello sport, che è un notevole strumento di cambiamento dei modelli sociali, sappiamo bene quanto pesi ancora il genere: il gender gap rimane costante. Ad esempio nella fascia d’eta 15-17 anni la quota di ragazze che fa attività fisica è pari al 42,6%, contro il 58,4% dei maschi. Per non parlare del professionismo dove, a parità di disciplina e di livello, le donne vengono pagate meno.

In tutti questi anni, grazie ai fondi raccolti durante le passate edizioni di Just the Woman I am, il Cus Torino, in collaborazione con Università degli Studi di Torino e Politecnico di Torino, ha potuto finanziare diversi progetti di ricerca, erogando assegni di ricerca, workshop internazionali come “Enabling technologies in 3D cancer organoids”, premi di ricerca, per esempio quello per l’analisi di big data genomici in oncologia, con un focus sulle donne e i tumori.

Per quanto riguarda la parità e il Gender Equality nel corso degli anni sono state fatte campagne di sensibilizzazione, incontri con le associazioni femminili e femministe, percorsi artistici e culturali: 30mila donne e uomini il 3 marzo correranno insieme: anche questo può aiutare la parità!