Politica

Effetto Sardegna: elettori Pd e M5s sempre più convinti dell’alleanza. E tra chi vota 5 Stelle aumenta anche chi accetterebbe pure Calenda

Si potrebbe chiamare “effetto Todde“: gli elettori del Pd e del M5s sono sempre più convinti dell’alleanza tra i due partiti all’interno del campo progressista. Risulta da un sondaggio di Demos pubblicato da Repubblica. Non solo: nella rilevazione emerge tra l’altro che se da una parte tra chi vota i 5 Stelle aumenta la quota di chi accetta anche il campo larghissimo (cioè con dentro anche Azione e Italia Viva), dall’altra i simpatizzanti del sedicente Terzo Polo sono ancora meno attratti da una coalizione così ampia e che includa per giunta il Movimento. Un paradosso a vedere i dati proprio delle Regionali in Sardegna visto che Azione non ha superato il 2 per cento e Italia Viva nemmeno si è presentata.

Il concetto si rende più chiaro grazie ai numeri. Gli elettori del Pd che approvano l’alleanza col M5s rappresentano il 62 per cento: nel novembre 2022 (15 mesi fa) erano il 49 per cento, il 13 per cento in meno. Nel frattempo è diminuita la parte di votanti democratici che aspirano a un patto con i soli Calenda e Renzi (dal 46 per cento sono scesi al 39). Stabile invece la parte di simpatizzanti Pd che vedono fattibile la grande alleanza con tutti dentro: è il 48 per cento.

Come detto è in crescita anche la fetta di elettori del M5s che vede di buon occhio un accordo elettorale col Pd: dal 55 per cento del novembre 2022 si è passati al 60 per cento, una cifra simile a quella tra chi vota il Partito Democratico. E aumenta, tra gli elettori dei 5 Stelle, anche chi pensa che sia “potabile” uno schieramento che arrivi fino ad Azione e Italia Viva.

Infine i dati sull’elettorato di Azione e Italia Viva, preso complessivamente anche se ormai i due partiti e in particolare i due leader a malapena si parlano. Il primo elemento che salta all’occhio è che è praticamente raddoppiata la parte di chi, tra gli elettori dei partiti centristi, è a favore di un patto Pd-M5s: sono passati dal 19 per cento del novembre 20222 al 41 attuale. Perché? Probabilmente perché ritengono che questo crei uno spazio nella cosiddetta “area moderata” e di centro e possa far incrementare voti ai due partiti (finora non è stato mai così in nessuna elezione). Dall’altra parte – e le due cose stanno insieme – diminuisce chi tra gli elettori Azione e Italia Viva vorrebbe il campo larghissimo, fino a Sinistra-Verdi (dal 34 al 27 per cento).