Tecnologia

Intel presenta al Mobile World Congress nuovi chip e nuove tecnologie con il supporto dell’AI per il 5G e l’Edge Computing

Per il primo giorno del Mobile World Congress 2024 Intel ha annunciato alcuni nuovi chip e nuove soluzioni dedicate alle reti 5G, all’Edge computing ed all’AI in ambito server.

Con la sua strategia il produttore americano intende sostenere gli operatori del settore da una parte migliorando la potenza di calcolo, dall’altra ottimizzando e riducendo il dispendio energetico, offrendo dove necessario il supporto dell’intelligenza artificiale.

Più potenza, meno dispendio energetico ed AI per le vRAN
In ambito vRAN (reti radio virtuali), Intel ha annunciato lo scorso anno i processori Xeon con Intel vRAN Boost di quarta generazione, capaci di gestire fino al doppio del carico di lavoro rispetto alla precedente generazione, permettendo agli operatori di raddoppiare il numero di celle radio (e quindi di servire più clienti), al contempo con un costo energetico fino al 20% inferiore.

Per il 2025 invece sono attese le CPU Granite Rapids-D, caratterizzate da P-Core (performance core) di nuova generazione che dovrebbe rendere disponibili macchine con performance ancora migliori, ed una maggiore efficienza energetica, grazie al set di istruzioni dedicato alle reti radio virtuali (Intel AVX for vRAN) migliorato ed ad una nuova generazione di vRAN Boost. I nuovi chip sono al momento nella fase di pre-produzione, con il Intel impegnata a fianco delle principali aziende del settore (HPE, Lenovo, RedHat, etc) per assicurarsi che il prodotto sia pronto per il mercato.

Intel, per supportare gli operatori e sviluppatori del settore nello sviluppare e rilasciare modelli AI per le vRAN su server “generalisti”, inizierà a rendere disponibile -prima a partner selezionati- l’Intel vRAN AI Development Kit, un pacchetto che sfruttando le librerie, framework e tool per l’AI del produttore americano. I modelli AI potranno poi essere eseguiti su server dotati di CPU con accellerazione AI integrata, come i più recenti Intel Xeon di quarta generazione, permettendo agli operatori ad esempio di riconfigurare dinamicamente le loro reti con l’obiettivo di risparmiare sui costi sfruttando al meglio la propria infrastruttura.

Nuove CPU e l’Infrastructure Power Manager al servizio delle reti core 5G
Passando invece alle reti core 5G, la spina dorsale delle reti di nuova generazione sviluppate via software in cloud, Intel ha presentato la prossima generazione delle proprie CPU Intel Xeon, denominate Sierra Forest, che si adattano a gestire i tipici carichi di lavoro di questa tecnologia grazie alla presenza a bordo di 288 E-Core (efficient core) di ultima generazione su un singolo chip. Secondo il produttore americano, utilizzando le nuove CPU gli operatori dovrebbero riuscire ad ottenere fino a 2.7 volte le performance per ogni rack (gli armadi contenenti i server).

Nel corso dell’anno, inoltre, vari operatori dovrebbero iniziare a rilasciare sulle proprie piattaforme il pacchetto software Infrastructure Power Manager di Intel, che sfruttando il sistema di telemetria presente sui chip Intel Xeon dovrebbe permettere di diminuire fino al 30% i consumi della CPU, mantenendo inalterate le performance richieste per quei carichi di lavoro.

Semplificare l’implementazione di processi AI sui nodi “Edge”
Con l’obiettivo di semplificare l’implementazione e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nell’Edge Computing (dove l’elaborazione avviene nella stessa sede dove vengono raccolti i dati, o nella sua prossimità), Intel ha annunciato la sua Edge Platform, una piattaforma modulare che permetterà alle aziende di sviluppare, implementare e distribuire applicazioni AI scalabili sui propri nodi locali con la stessa semplicità del cloud.

L’intenzione è permettere di sviluppare applicazioni che sfruttino tutta la potenza dell’intelligenza artificiale in quelle situazioni dove ad esempio la mole di dati su cui si deve operare e servono risposte con tempi di latenza molto bassi non si adattano bene ai tempi necessari a trasferire ed elaborare il tutto in cloud, così come di sviluppare applicazioni ibride che sfruttino sia la potenza AI locale che quella in cloud. La nuova piattaforma sarà resa disponibile nei prossimi mesi