Scuola

Concorso scuola 2024: dall’11 al 19 marzo le prove scritte. 373mila i candidati per un posto da docente

Si terranno a partire da lunedì 11 marzo le prove scritte dei concorsi ordinari per l’assunzione in ruolo di docenti su posto comune e su posto di sostegno nella scuola dell’infanzia, nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo e di secondo grado. Secondo i dati forniti dal ministero dell’Istruzione, sono 373mila i candidati che hanno presentato la domanda di iscrizione tra l’11 dicembre 2023 e il 9 gennaio 2024. I posti a bando sono 15.340 per la scuola dell’infanzia e primaria e 29.314 per la scuola secondaria.

Le prove si terranno nella regione per per cui il candidato ha presentato domanda di partecipazione e saranno in più sessioni mattutine e pomeridiane, in base al numero dei candidati. Nei giorni 11 e 12 marzo si terranno le prove per alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria; il 13 marzo cominceranno le prove per la scuola secondaria, che proseguiranno per 5 giorni, esclusi il sabato e la domenica, fino al 19 marzo.

La prova è strutturata secondo una nuova modalità: prevede 50 quesiti a risposta multipla di contenuto non disciplinare. Dunque ciascun candidato dovrà rispondere a 10 quesiti di contenuto pedagogico, 15 di contenuto psicopedagogico in cui sono compresi gli aspetti relativi all’inclusione, 15 di contenuto metodologico-didattico, compresi gli aspetti relativi alla valutazione, 5 sulla conoscenza della lingua inglese e 5 sull’uso didattico delle tecnologie digitali. Invece gli aspetti specificamente disciplinari verranno affrontati nella prova orale, cui avranno accesso i candidati che avranno riportato un punteggio di almeno 70/100 nella prova scritta.

“I concorsi e le future assunzioni segnano un passo in avanti nella valorizzazione dei docenti e nel contrasto al precariato.” – ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara – “Si tratta di un significativo e necessario passaggio volto a garantire un’educazione di qualità agli studenti su tutto il territorio nazionale, favorendo la continuità didattica”.