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Finanziamento illecito, Sarkozy condannato: sconterà la pena con misure alternative. L’ex presidente ha altri due processi in corso

Nicolas Sarkozy come Silvio Berlusconi: è stato condannato in un processo penale e sconterà la pena con misure alternative. All’ex presidente della Repubblica francese, 68 anni, è stata inflitta una pena di un anno di detenzione, 6 mesi con la condizionale, nel processo Bygmalion. E’ il primo presidente della Quinta repubblica francese a essere stato condannato al carcere. Al centro delle accuse il finanziamento illecito della sua campagna elettorale per le presidenziali del 2012, quando – da capo dello Stato uscente – fu sconfitto dal socialista François Hollande. In primo grado Sarkozy era stato condannato a un anno senza condizionale. I 6 mesi mesi saranno scontati con misure alternative decise fra i giudici e l’imputato nei prossimi 30 giorni. Sarkozy era accusato di aver sforato (e non di poco) il tetto di spesa consentito dalla legge. Il processo prende il nome dalla Bygmalion, società finanziaria accusata di aver rilasciato fatture gonfiate per attività per le sue prestazioni durante la campagna presidenziale. La società si occupava anche dell’Ump, il partito della destra neogollista che ora si chiama Les Républicains.

Il caso Bygmalion ruota su un sistema di doppia contabilità e false fatture messo in piedi per le spese del partito così da evitare di superare il tetto previsto. Al centro del sistema la società finanziaria che si occupa anche di comunicazione: tre dirigenti durante l’inchiesta hanno confessato. L’ex presidente è accusato di aver superato con cognizione di causa il plafond ammesso per le spese elettorali, fissato in 22,6 milioni di euro. Sarkozy in particolare è finito a processo non per la frode delle fatture ma perchè “non poteva non sapere”, secondo i giudici, di essersi impegnato in spese extra budget fino a 42,8 milioni di euro.

Nel maggio scorso l’ex presidente era già stato condannato per corruzione e traffico di influenze a 3 anni di carcere, di cui uno con la condizionale, in un caso di intercettazioni telefoniche su cui è ora ricorso in Cassazione. A Sarkozy in questo caso è stato contestato di essersi impegnato, nel 2014 attraverso il suo avvocato storico Thierry Herzog, a sostenere la candidatura dell’ex alto magistrato Gilbert Azibert ad una prestigiosa carica nel Principato di Monaco (che il magistrato non ha mai ottenuto) in cambio di interventi e comunicazioni riservate riguardanti un caso allora all’esame della Cassazione. Per effetto di una terza inchiesta che lo coinvolge Sarkozy deve inoltre comparire nel 2025 in tribunale per la vicenda dei sospetti finanziamenti libici alla campagna presidenziale del 2007 (quella che poi ha vinto).