Speciale Festival di Sanremo 2024

Sanremo 2024, Amadeus batte ancora se stesso. Nuovo record di ascolti per la terza sera: 10.001.000 telespettatori con il 60,1% di share, dato più alto dal ’95 con Baudo

Il picco di ascolti in valori assoluti è 15.108.000 è stato registrato alle 22.04 con Eros Ramazzotti sul palco dell'Ariston. Il picco di share arriva alle 00.08 con il 67,9% mentre Mahmood presenta Ghali

Terza serata e il Festival si conferma: la quinta edizione consecutiva condotta da Amadeus continua a macinare successi. Il terzo appuntamento conferma il trend, con un nuovo boom di ascolti. Giovedì 9 febbraio su Rai1 si sono sintonizzati in media 10.001.000 telespettatori con il 60,1% di share. La prima parte, dalle 21.19 alle 23.32, è stata vista da 13.243.000 con il 58,1% di share mentre la seconda, dalle 23.35 all’1.39 , ha conquistato 6.436.000 con il 65%. L’anteprima Sanremo Start, in onda in access prime time, dalle 20.45 alle 21.14, ha ottenuto 11.620.000 e il 47,7%. Il picco di ascolti in valori assoluti è 15.108.000 è stato registrato alle 22.04 con Eros Ramazzotti sul palco dell’Ariston. Il picco di share arriva alle 00.08 con il 67,9% mentre Mahmood presenta Ghali.

Amadeus batte ancora Amadeus. Lo scorso anno la terza serata del Festival aveva ottenuto in media 9.240.000 con il 57,6% di share. La prima parte era stata vista da 13.341.000 con il 57,2% mentre la seconda aveva ottenuto 5.649.000 con il 58,2%. L’anteprima Sanremo Start era stata vista da 12.287.000 con il 49,2%. Per trovare un risultato in share più elevato bisogna fare un passo indietro di 28 anni e arrivare fino al 1995, quando la tv e lo share erano ovviamente differenti, con il Festival condotto da Pippo Baudo con Anna Falchi e Claudia Koll. La prima serata di “Sanremo 2024”, in onda martedì 6 febbraio, aveva ottenuto in media 10.561.000 telespettatori con il 65,1% di share, la seconda serata, mercoledì 7 febbraio, aveva conquistato 10.361.000 telespettatori con il 60,1% di share.

La terza serata di “Sanremo 2024” ha riproposto lo stesso schema del secondo appuntamento, quindici big presentati dagli altri quindici e maggiore spazio allo spettacolo. All’Ariston arriva l’uragano Mannino che travolge tutti, alta e popolare, ironica e intelligente. Fa quello che serve: rompe la liturgia, prende in giro Amadeus, improvvisa e fa sorridere. Russell Crowe, invitatosi al Festival in cambio di un rimborso spese, si esibisce con la sua band. L’attore decide di “scatenare l’inferno” prendendo in giro John Travolta e il discusso “Ballo del qua qua” che cita e mima in presenza di Amadeus e Mannino. “What the f*ck”, il labiale.

E in un Festival pulito e che offre pochi spunti di “incompetenza”, la polemica del giorno traina, non si sa quanto volutamente, la terza puntata. In primis Amadeus: “Si è parlato secondo me troppo di John Travolta ma non si è parlato abbastanza di Giovanni Allevi“. Da Russell Crowe ai riferimenti di Fiorello direttamente dal Glass (“Ama ci stanno insultando tutti”), da Gianni Morandi (“Fai fare il Ballo del qua qua anche a me? Era poco simpatico? Forse dovevate dargli più soldi”). Serviva la polemica per accendere il Festival? Forse. Ma andiamo oltre. Nel corso della serata spazio alla musica di Eros Ramazzotti e Gianni Morandi, spazi promozionali per Massimo Giletti e Sabrina Ferilli, spazio allo scrittore Stefano Massini e al cantante Paolo Jannacci per una riflessi sui diritti e morti sul lavoro.