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Protesta degli agricoltori: continuano i blocchi dei trattori a Parigi. Adesioni anche dalla Spagna. E in Belgio puntano allo stop del porto

Non solo la Francia. La protesta degli agricoltori che bloccano strade e autostrade con i trattori si estende. E non solo in Italia, dove già si contano decine di proteste in corso da alcuni giorni. Oggi ad annunciare la mobilitazione sono stati i colleghi spagnoli, mentre dal Belgio hanno fatto sapere che intendono chiudere per 36 ore le strade di accesso al porto container di Zeebrugge, sul Mare del Nord. Giovedì, in occasione del vertice Ue, la Commissione europea ha fatto sapere che farà una proposta per una nuova deroga sulle quote minime di terreno da mantenere a riposo per avere accesso agli aiuti della Politica agricola comune (Pac).

Francia – Cominciati ieri lunedì 29 gennaio, i blocchi stradali degli agricoltori attorno a Parigi proseguono oggi e – secondo il direttore generale della Sanef (Autostrade di Francia), Ranaud Quémard, “tutti gli accessi alla capitale sono stati bloccati”. Sulla A1 da nord, l’A4 da est, la A6 da sud e la A13 verso ovest, gli agricoltori hanno trascorso la notte nei loro trattori. A metà giornata, bloccate tutte le altre autostrade, la A10 nei due sensi, la A15 in direzione Parigi, la A5 e la A16. Secondo fonti della polizia, i blocchi stradali attorni a Parigi hanno coinvolto un migliaio di agricoltori e “un pò più di 500 trattori”. Sui blocchi, gli agricoltori hanno trasportato anche cibo, gruppi elettrogeni, cisterne d’acqua e bagni mobili da cantiere. Organizzate le rotazioni per i turni ai blocchi stradali fino alla sera.

Intanto oggi, il premier francese Gabriel Attal, nel corso del suo primo atteso discorso di politica generale dinanzi all’Assemblea Nazionale di Parigi, ha evocato la necessità di “avere un’eccezione agricola francese” e promesso che il governo “risponderà presente all’appuntamento, senza alcuna ambiguità”, per placare le proteste degli agricoltori. “La nostra agricoltura – ha dichiarato Attal – è la nostra forza ed è anche la nostra fierezza. Allora lo dico qui, in modo solenne: ci dev’essere una eccezione agricola francese”.

Spagna – Gli agricoltori spagnoli hanno annunciato l’adesione al movimento di protesta europeo, convocando la mobilitazione in tutto il Paese. Le organizzazioni agricole Asaja, Coag e Upa hanno annunciato un calendario di protesta per chiedere un “cambio nelle politiche europee e un piano shock di interventi del governo a favore dei territori contro la crisi che vive il settore”. Lo riporta l’agenzia Efe sottolineando che le “proteste sono in linea con quelle degli altri agricoltori europei”.

Belgio – Più a Nord, gli agricoltori belgi hanno fatto sapere che intendono bloccare per 36 ore le strade di accesso al porto container Zeebrugge. Anche qui i blocchi proseguono ormai da giorni. La situazione sulle strade resta complicata in tutto il Paese. In mattinata i primi trattori hanno raggiunto l’area del Parlamento europeo a Bruxelles e la città vallona di Namur è stata presa d’assalto da circa 300 mezzi. Ieri la Federazione dei giovani agricoltori belgi (Fja) ha minacciato un blocco totale della capitale tra domani e giovedì, in concomitanza con il vertice Ue.

Italia – Continuano le manifestazioni anche sul territorio italiano. In Liguria, una trentina di persone e una dozzina di trattori si sono presentati dalla Vallescrivia al casello autostradale di Busalla, sulla A7 Genova-Milano. Nei giorni scorsi si erano registrati momenti di tensione al casello di Orte, sull’A1, dove i trattori hanno tentato di bloccare la circolazione sull’autostrada, ma le forze dell’ordine sono intervenute impedendo il blitz. Oggi il clima si è surriscaldato al porto di Cagliari, dove alla protesta si sono uniti anche i pastori. “Volevamo manifestare da tempo”, ha spiegato all’Ansa Alessio Pilia, agricoltore, “ma la protesta degli amici francesi ci ha convinto a fare sentire la nostra”. Domani potrebbe scattare un nuovo presidio al porto di Oristano. Fino a 400 trattori si sono dati poi appuntamento davanti al casello dell’autostrada A/1 Valdichiana dell’autostrada del Sole, in Toscana, tra Sinalunga (Siena) e Foiano della Chiana (Arezzo). Protesta simile anche a Grosseto dove circa 50 trattori e diversi mezzi pesanti hanno bloccato un lato della vecchia Aurelia, oggi strada provinciale 154, mentre tentano di raggiungere il capoluogo dal sud della Maremma. Infine, nel Milanese, oltre 250 trattori con più di 400 agricoltori provenienti in particolare dalle province di Milano, Pavia e Lodi, si sono dati appuntamento nell’area antistante il casello autostradale di Melegnano.