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Beatrice Venezi: “L’imitazione è una forma di consacrazione, grazie a Virginia Raffaele. Troppo presa dal mio lavoro per commentare prima”

Così la direttrice d'orchestra ha commentato la notizia circolata nelle scorse ore per cui il ministro Sangiuliano avrebbe fatto pressioni sul responsabile dello show di RaiUno "Colpo di Luna"

Il ministro Gennaro Sangiuliano avrebbe chiesto un intervento su Giovanni Anversa, vicedirettore del Prime Time Rai Uno e responsabile dello show Colpo di Luna, per ‘bloccare’ l’imitazione di Beatrice Venezi messa in scena dalla conduttrice del programma, Virginia Raffaele. La notizia, data da Repubblica, ha fatto il giro di siti e quotidiani prima che una nota Rai sottolineasse: “Nessuna pressione”.

E se dal Ministero della Cultura non è arrivato alcun commento, è ora proprio la direttrice d’orchestra imitata da Raffaele a dire la sua attraverso X/Twitter e Instagram: “L’imitazione è una forma di consacrazione, quindi grazie a #VirginiaRaffaele. Se poi piace o no lo decide il pubblico. Per il resto, non abboccate alla disinformazione!“, le sue parole.

A un commentatore che scrive: “Sig.ra Venezi quello che fa la Raffaele e Arte quello che fa lei (oltre la musica) è politica, in questo senso lei avrà sempre torto”, la direttrice d’orchestra risponde: “Ah sì? Faccio politica ? Non lo sapevo!“. E ancora, a chi con sarcasmo le fa notare che il commento sarebbe arrivato “alla buon’ora”, Venezi ribatte: “In effetti è un peccato che fossi troppo presa dal mio lavoro da fare qui a Palermo, tra prove e concerti, e non abbia avuto abbastanza tempo per commentare questioni di rilevanza nazionale come questa”.

Durante la puntata di ieri sera 19 gennaio di Colpo di Luna, Raffaele ha riproposto l’imitazione di Venezi: “Sono qui soprattutto per la mia missione divulgativa verso le nuove generazioni, è il compito che mi ha affidato il ministro della Cultura Sangiuliano. I giovani sono il futuro del nostro Paese e un giorno, uno di loro, potrebbe sedersi sulla poltrona di Ministro della Cultura. Non è poi così complicato”.