Mondo

Nordcorea, Kim Jong-un testa un “sistema sottomarino di armi nucleari” in risposta alle esercitazioni di Usa e alleati

Proseguono le esercitazioni militari nella Corea del Nord, esacerbando le già forti tensioni della penisola. Pyongyang ha infatti reso noto di aver effettuato un test del suo “sistema di armi nucleari sottomarine” in risposta alle esercitazioni di Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone. Il test dei droni sottomarini presumibilmente dotati di armi nucleari ha avuto luogo al largo della costa orientale, hanno riferito i media statali. La Repubblica Popolare Democratica di Corea ha dichiarato di essere stata provocata dalle esercitazioni congiunte di Washington, Seul e Tokyo, accusandoli di “destabilizzare ulteriormente la situazione regionale”. Secondo quanto riferito dal ministero della Difesa nordcoreano – riportato dall’agenzia di stampa statale Kcna – le esercitazioni stavano “minacciando seriamente la sicurezza”, e sarebbe questo il motivo alla base del test. Il drone – stando a quanto riferito dalla stessa Corea del Nord – è progettato per colpire navi e porti nemici. Si tratterebbe, nello specifico, del “sistema d’arma nucleare sottomarino Haeil-5-23 in fase di sviluppo nel Mare orientale della Corea”.

Secondo gli esperti le tensioni nella penisola coreana non erano mai state così forti, con Kim che minaccia un conflitto nucleare e gli Stati Uniti e i loro alleati asiatici che rispondono rafforzando le esercitazioni militari combinate. Ormai da tempo, infatti, le forze contrapposte di Corea del Nord e Usa sono protagoniste di un escalation di provocazioni e minacce reciproche. Ricevendo il 16 gennaio a Mosca la sua omologa nordcoreana, Choe Son Hui, il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov aveva accusato “gli Stati Uniti e i loro satelliti regionali di creare minacce alla sicurezza” di Pyongyang e li aveva invitati a “rinunciare a ogni mossa che possa portare ad un’escalation della tensione“. Al centro dei colloqui a Mosca, ha sottolineato Lavrov, vi era proprio “la situazione nella penisola coreana e nel nord-est asiatico in generale”.

Sembra che Kim Jong-un stia tenendo fede alle posizioni già rivendicate durante il discorso all’Assemblea Suprema del Popolo del 16 gennaio. Il leader nordcoreano ha in quell’occasione sostenuto l’impossibilità per Pyongyang di perseguire la riconciliazione e la riunificazione pacifica con Seul, descritta come “fantoccio di prima classe” di potenze esterne ossessionate da manovre conflittuali. Ha poi chiesto all’assemblea di riscrivere la costituzione del Paese per definire la Corea del Sud come il “nemico principale e invariabile del Nord”, chiedendo che la nuova costituzione specifichi che la Corea del Nord persegue l’obiettivo di “occupare, soggiogare e reclamare” la Corea del Sud come parte del proprio territorio nel caso dovesse scoppiare un’altra guerra nella penisola.